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martedì 23 dicembre 2008

Una Festa tanti simboli

La festa del Natale è collegata a una marea di simboli, che possono variare da un luogo ad un altro e dei quali non sempre si conosce l'origine. Intorno ad essi sorgono spesso varie leggende e non è facile conoscere la verità. Esaminiamo alcuni di questi simboli.
Il vischio
E’ uno più diffusi simboli natalizi. Del vischio ne parlava già Virgilio nell’Eneide. Per le sue virtù magiche, era considerata una pianta divina e miracolosa, tanto che era permesso raccoglierla solo ai sacerdoti, utilizzando esclusivamente una falcetta d’oro. I druidi dei paesi nordici la consideravano un rimedio miracoloso contro le malattie e, durante i combattimenti, i guerrieri che passavano davanti a tale pianta dovevano deporre le armi. Ancora oggi è una pianta di buon augurio, simbolo di pace e serenità.
Il ginepro
La leggenda narra che la croce di Gesù fosse fatta di ginepro. Un’ altra racconta che Maria trovasse rifugio proprio tra i rami di questa pianta. Inoltre Il ginepro era considerato magico, perché si pensava tenesse lontano i serpenti e curasse dal loro morso. Nella tradizione cristiana, diviene simbolo di purificazione dai peccati. Alcuni lo usano per adornare i presepi.
Stella di Natale
La leggenda racconta che questo fiore, da sempre usato per gli addobbi natalizi del Natale, sia stato in origine il regalo di un bimbo a Gesù. Un 25 dicembre di tanti anni or sono, un bambino povero entrò in Chiesa per offrire un dono al Signore, ma era talmente povero che poteva portare solo un mazzo di erbacce. Il bimbo piangeva e su quei rametti, cadde una lacrima, che per miracolo trasformò quelle foglie in uno splendido fiore rosso: la stella di Natale.
La rosa di Natale
Anche chiamata Rosa delle nevi o Rosa d’inverno, il suo vero nome è "Helleborus niger". In Inghilterra è considerata il fiore natalizio per eccellenza. Anch’esso è legato a una leggenda. Durante l’offerta di doni al Bambino Gesù, una pastorella vagava in cerca di un dono da offrire, ma l’inverno era stato freddo e la povera pastorella non riuscì a trovare neanche un fiore da offrire. Mentre si disperava, vide passare un angelo che intenerito dalle sue lacrime si fermò, spalò un po’ di neve davanti a lei e apparvero delle candide rose, che la ragazza raccolse e portò in dono al Bambinello.
I regali
La tradizione dello scambio dei regali ha radici antiche. Già in epoca romana, era usanza scambiarsi doni, le strenne, in occasione dell’anno nuovo: il primo giorno dell’anno al re veniva offerto in dono un ramoscello raccolto nel bosco della dea Strenna. Tale rito benaugurale ben presto si diffuse tra la popolazione: ci si scambiava rami di ulivo, di alloro e di fico, che in seguito vennero sostituiti da oggetti. Con il Natale, lo scambio dei doni ha acquistato un significato nuovo: il regalo di Natale simboleggia il dono che Dio ha fatto all’umanità, suo Figlio.
I dolci natalizi
Sono tanti i dolci natalizi e variano da regione a regione: torrone, panettone, castagne, fichi, ma qual è il significato di tali leccornie? Le castagne, i Marron Glaces, i torroni e in generale tutti i dolci fatti con le mandorle, si pensava favorissero la nascita della prole e la fecondità della terra. Sono perciò simbolo di buona fortuna. L’uvetta del panettone richiama l’immagine delle monete d’oro: è quindi auspicio di ricchezza. Lo stesso si dice delle lenticchie di fine anno.
La Tombola
La tradizione di giocare a tombola la notte di Natale (o più in generale i giochi natalizi) ha origini antichissime. Nell’antica Roma, durante i Saturnali, che precedevano il solstizio d’inverno, eccezionalmente, si concedeva il gioco d’azzardo, proibito nel resto dell’anno. Saturno era infatti considerato dispensatore della fortuna, agli uomini, per il nuovo anno. La buona sorte del giocatore non era infatti attribuita al caso, ma al volere della divinità.
Buon Natale a tutti

2 commenti:

Anonimo ha detto...

where you come from!

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie