Che ora è...nel mondo?

sabato 6 dicembre 2008

Atmosfera di Natale

E' appena trascorsa la giornata di S. Nicola, il Santo che ci fa pensare a Babbo Natale, da cui deriverebbe. Oggi è seconda Domenica d'avvento e la solennità dell'Immacolata è alle porte: a grandi passi ci avviciniamo al Natale! Anche quest'anno, come l'anno scorso, ho deciso di pubblicare una serie di post che abbiano come oggetto le festività che ci accingiamo a trascorrere e ci aiutino a vivere la magia del periodo più bello dell'anno. Naturalmente, non escludo, qualora capitasse l'occasione, la possibilità di pubblicare qualcosa di genere diverso. Intanto, chi fosse interessato alle tradizioni e leggende natilizie, potrà consultare i post pubblicati lo scorso anno, cliccando su "Post più vecchi", quest'anno farò ben attenzione a non essere ripetitivo.
Oggi festa di S. Ambrogio (patrono di Milano) e vigilia dell'Immacolata e, mentre nel capoluogo lombardo, come da tradizione, credo verrà inaugurata la stagione del teatro Alla Scala, nella mia città, Gallipoli, si festeggia la vigilia dell'importante festa mariana con il tradizionale digiuno. In realtà non si tratta di un digiuno vero e proprio e, soprattutto atualmente, è ormai più una tradizione che non una devozione; di sicuro tutto è tranne che un sacrificio. La tradizione consiste in questo:
La mattina non si fa colazione (almeno per chi ancora la rispetta pienamente); il pranzo è sostituito dalla cosiddetta puccia che è un tipo di pane molto gustoso, il quale viene generalmente imbottito di tonno, capperi e acciughe (alcuni mettono anche altro). Per tradizione non dovrebbe mangiarsi nient'altro, ma la puccia è già sufficiente a saziare (esistono quelle da 250 gr. e quella da mezo Kg.). Infine la sera ci si riunice fra parenti e si fa una cena sfiziosa e spesso abbondante cena, durante la quale si mangia, in particolare, pesce fitto, baccalà con contorno di patate e le tradizionali "pittule", delle frittelle livitate che possono essere di vari gusti (pizzaiola, con i gamberi, con seppia e calamaro, con il cavolo, ecc.). Alcuni non vedono l'ora che arrivi la vigilia dell'Immacolata per gustare la puccia (pensa te che sacrificio).
Quest'anno la ricorrenza cade di Domenica e, alcuni sacerdoti, come il rettore del santuario da me frequentato, Don Antonio Pisanello (a cui altre volte ho accennato) hanno ammonito i fedeli di non seguire la tradizione, poichè, in questo caso la Domenica ha il sopravvento sulla vigilia e dev'essere santificata con un pranzo adeguato. Il monito sarebbe giusto se non fosse che, come appena scritto, non si tratta in reltà di una penitenza ma di una gioiosa tradizione locale, per cui ritengo che si tratti di un modo degno di festeggiare Domenica e Immacolata. Se poi, oltre che a farci pregustare il natale, serve anche a riunire e magari a riappacificare le famiglie, dal punto di vista cristiano è sicuramente da lodarsi.
A presto, dunque con nuovi post sul Natale.
Intanto vi ricordo che ci sono due indovinelli irrisolti e se il primo è effettivamente molto difficile, il secondo (quello dialettale) credo che sia fattibile. Ancora però non mi è giunta alcuna risposta.
Ciao. Fatevi sentire!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Very good!