Che ora è...nel mondo?

giovedì 20 dicembre 2007

Le scarpine d'oro

Nella publicazione dell'ultima leggenda natalizia ho avuto seri problemi tecnici con l'immagine. Per fortuna adesso tutto sembra essere ritornato normale.
Riprendo il libro di lettura a cui ho accennato in precedenza: si tratta del mio libro di V elementare, allora sì che si potevano trovare delle letture molto belle, tanto che talune mi sono rimaste impresse nella memoria a distanza di tanti anni. Allora l'insegnante poteva chiedere agli alunni di fare il riassunto; l'alunno la leggeva, la capiva e, con un po' d'impegno, poteva riuscire a riassumerla. Oggi invece i poveri scolari si trovano di fronte a letture del tipo: ...l'uomo uscì, l'uscio cigolò dietro di lui...le rane gracidavano nello stagno...l'aria era soave..ecc...Come potranno fare a riassumere una successione di frasi di cui non resta impresso nulla? Ma torniamo a noi! Oggi vi racconto una leggenda natalizia, tratta dal mio libro di lettura, che allora m'impressionò molto e che continuo a portare nel cuore.
Era la sera del 25 Dicembre. Un anziano zampognaro aveva camminato per l'intera giornata suonando le sue pastorali per tutte la vie del paese, ma nessuno gli aveva dato un soldo. Colto dal freddo e dalla stanchezza, andò a rifugiarsi in una chiesa buia e vuota: nel corso della giornata la chiesa era stata gremita di gente ma ora erano tutti in casa a festeggiare. Il povero zampognaro si distese su una panca da dove scorse la statua della Madonna col Bambino in braccio: anch'ella pareva mesta. Si trattava della "Madonna dalle scarpine d'oro", detta così perchè per l'appunto calzava un paio di preziose scarpe d'oro. Vedendola tanto sola e triste come lui, pensò di allietarla suonandole la più bella dellle sue melodie natalizie. Alla fine s'inginocchiò davanti alla statua, qund'ecco che la Madonna si chinò, sfilò la sua scarpetta destra e la donò allo zampognaro. Egli comprese che quella era l'elemosina della Madonna per lui e, dopo averla a lungo ringraziata, andò via pieno di gioia. Si recò da un gioielliere per vendere la scarpetta e procurarsi il denaro per sopravvivere, ma quando l'orefice la vide la riconobbe subito e, ipotizzando un furto, chiamò subito le guardie. Così lo zampognaro finì sotto processo; il giudice non potè credere alla sua versione dei fatti e lo condannò a morte con l'accusa di furto sacrilego. Prima di eseguire la condanna gli fu chiesto di esprimere un desiderio ed egli, per ringraziare ancora una volta la Vergine della sua generosità, chiese di poter suonare per l'ultima volta davanti alla statua. In una chiesa gremita di devoti e di curiosi, lo zampognaro, pieno di amarezza e commozione, eseguì ancora una volta la sua pastorale. Al termine la Madonna si chinò, sfilò la scarpetta sinistra e la donò allo zampognaro. Tutta la gente sbigottita cadde in ginocchio e gridò al miracolo. Lo zampognaro ebbe salva la vita e il miracolo fu interpretato come un invito della Madonna alla carità.
Ciao e alla prossima storia!

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