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venerdì 21 dicembre 2007

La leggenda del Panettone

Sono tante le teorie e le leggende sull'origine del panettone, io preferisco quella che ho appreso a scuola; stavolta utilizzo il mio libro di lettura di IV elementare. Qualcuno si chiederà a questo punto se si tratta di leggende che ricordo davvero o se vado a cercarle sui libri. Questa leggenda, come quella che ho riportato nel post precedente, fa parte delle tante leggende e dei tanti racconti imparati nel corso dell'infanzia e che continuo ad avere chiari nella mia mente. Quando poi vado a ricercarli nei libri dove ritengo si trovino, puntualmente li trovo, sostanzialmente identici a come li ricordo.
Era la sera della vigilia e il famoso panettiere milanese Ambrogio aveva preparato, insieme ai suoi garzoni, l’impasto per il pane del giorno dopo: Solennità del Natale. Su di un asse sovrastante il cassone, aveva posto una scodella colma di uova sbattute, zucchero vanigliato, burro e uvetta appassita. Quella crema sarebbe servita a preparare delle torte per le quali era famoso in tutto il rione e che il giorno dopo sarebbero state molto richieste. Ad un tratto, il più sbadato dei suoi garzoni urtò l’asse e fece precipitare il contenuto della coppa nel cassone sottostante, contenente la pasta per il pane. Il fornaio era disperato, il un sol colpo aveva perso pane e torte, proprio nel giorno più importante. Non gli restò che mescolare il tutto e infornare. Quando l’insolito pasticcio fu pronto, fece un assaggio e si accorse che era molto buono. Ebbe allora un’idea: venderlo ugualmente, facendo credere ai clienti che quello era un pane speciale, ideato e preparato appositamente da lui per il giorno di Natale; non il solito panetto ma un “panettone”. Il giorno seguente il panettone andò a ruba, tanto che non bastò a soddisfare tutte le richieste. Da quell’anno il panettone è divenuto uno dei più tipici dolci natalizi, divenendo famoso sia in Italia che all’estero.

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