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lunedì 27 ottobre 2008

Arrivano le perturbazioni: impariamo a prevederle!

L’anticiclone che per tutto il mese di Ottobre ha dominato la scena nell’Europa centro-meridionale, regalandoci una lunga appendice estiva, dopo il temporaneo cedimento di due settimane fa, si sta nuovamente sgretolando e stavolta, secondo il parere degli esperti, in maniera definitiva. Ce ne rendiamo conto osservando la mappa in alto, relativa alla situazione odierna, dove si osserva che, l’anticiclone delle Azzorre si è ormai ritirato sull’Atlantico, mentre l’Europa è dominato dalle zone di Bassa Pressione. Secondo gli esperti, passeremo rapidamente da un clima quasi estivo ad un clima da Autunno inoltrato. Se gli esperti annunciano il maltempo, il barometro di casa, anche in questa circostanza, non è da meno e si è sensibilmente abbassato nonostante il tempo apparentemente splendido. Con l’arrivo dell’Autunno voglio allora fornire qualche utile informazione a chi volesse servirsi di questo prezioso strumento per prevedere approssimativamente il tempo da sé (almeno a livello locale). Cerchiamo innanzitutto di capire cos’è il barometro. Contrariamente a quanto taluni affermano, il barometro non è lo strumento che segna il tempo attualmente in atto (altrimenti non si spiega perché spesso scende in condizioni di assoluto bel tempo o sale durante la pioggia), ma non è neppure lo strumento che indica che tempo farà (non esiste ancora uno strumento che può far questo); il barometro segna semplicemente la pressione dell’aria. Quest’ultima, oltre a variare con l’altitudine, varia anche in uno stesso posto al variare del tempo. L'Alta pressione (o anticiclone) è generalmente collegata al bel tempo, la bassa pressione (o depressione o ciclone) al cattivo tempo. Un aumento di pressione indica quindi miglioramento, una diminuzione è invece indice di peggioramento. Il tipo di barometro attualmente più usato è quello elettronico. Si tratta di stazioni meteorologiche, anche molto sofisticate, che oltre a segnare la pressione atmosferica, indicano anche numerosi altri parametri (temperatura interna ed esterna, umidità interna ed esterna, ecc.). Essi sono poco adatti ai neofiti, in quanto danno poco risalto ai valori della pressione e alle sue variazioni. Il tipo più adatto, per chi vuole imparare ad usare questo strumento, è invece l’antico barometro aneroide (a lancetta).

La prima cosa da fare è eseguire la taratura, ossia spostare la lancetta sulla pressione presente in quel momento in quel luogo. Per fare ciò basta agire sulla vite situata sul retro. La pressione è generalmente indicata in mm. di mercurio e in hPa (ettopascal); il valore medio a livello del mare è 760 mm. pari a 1013,2 hPa. Per conoscere il valore della pressione (in quel posto e in quel momento) ed eseguire la taratura, si può usare una mappa delle isobare come quella pubblicata da me (naturalmente aggiornata), che si può ad es. trovare su Internet. Per dedurre approssimativamente il valore che interessa, basta vedere fra quali isobare è situata la propria zona. Ad es. dalla cartina in alto si può dedurre che a Foggia vi è una pressione di circa 1011 hPa, in quanto tale località si trova fra l'isobara di 1010 e quella di 1014, più vicina alla prima che alla seconda. Il modo più semplice e più preciso è però quello di cercare un sito che indichi direttamente l’attuale valore della pressione nella propria località o in una molto vicina. I barometri aneroidi sono dotati di una lancetta di promemoria (manovrabile dall’esterno) che permette di rilevare lo spostamento subito dalla lancetta sensibile. Basta sovrapporre la lancetta esterna a quella interna, così all’osservazione successiva, si potrà agevolmente conoscere di quanto la pressione è variata in un senso o nell’altro. Il barometro, contrariamente ad altri strumenti meteorologici (come termometro e igrometro), può anche essere collocato all’interno, in quanto le variazione esterne, si trasmettono simultaneamente anche agli ambienti chiusi, come la propria abitazione. Sul quadrante del barometro sono in genere riportate delle indicazioni relative al tempo che si prevede (Variabile, Pioggia, ecc.), ma esse sono puramente indicative, per non dire ornamentali. Il valore prognostico del barometro deriva dal fatto che, le variazioni di pressione precedono generalmente di molte ore, se non addirittura di giorni, le variazioni del tempo. Se ad esempio, dopo giorni d’alta pressione, il barometro incomincia a scendere, vuol dire che l’anticiclone si sta sgretolando o spostando e ciò aprirà verosimilmente la strada alle depressioni e alle relative perturbazioni. Allo stesso modo, se in condizioni di maltempo il barometro incomincia a salire, ci possiamo attendere l’arrivo di un anticiclone o quantomeno un temporaneo miglioramento del tempo. I parametri da considerare sono tre: il valore della pressione, la sua variazione e la velocità con cui la variazione avviene. Se in condizioni di bel tempo, il barometro si abbassa sensibilmente (ad es. da 1025 a 1015 hpa in 24 h.), è già segno di pioggia. Viceversa, se in una giornata di pioggia, il barometro sale (si sposta ad es. da 1000 a 1010 hPa), è facile attendersi il ritorno del sole. A questo punto, però, affinché il tempo permanga bello, è necessario che la pressione continui a salire fino a raggiungere un valore abbastanza alto: un improvviso stop o peggio ancora una nuova diminuzione indicherebbero un ritorno del maltempo. Occorre, però tener presente che, una diminuzione della pressione non necessariamente comporta un peggioramento del tempo, è necessario che la discesa continui per almeno 6-8 ore. L’esperienza dimostra che generalmente gli abbassamenti rapidi e profondi precedono perturbazioni violente di breve durata come temporali, acquazzoni e bufere, viceversa abbassamenti più lenti precedono fenomeni meno intensi ma persistenti. Allo stesso modo una risalita lenta e regolare porta in genere allo stabilizzarsi del tempo, laddove un aumento fulmineo è generalmente associato ad un breve intervallo di sereno fra due perturbazioni. Inoltre la velocità con cui avviene l’abbassamento è in genere collegata alla velocità della perturbazione: un abbassamento lento e continuo, indica maltempo nelle 24 ore successive, mentre un abbassamento brusco e repentino è segno di pioggia e/o vento imminenti. Un abbassamento di 1-2 hPa l’ora, precede quasi sempre l’arrivo di venti forti, per variazioni superiori ai due hPa l’ora, la bufera di vento è praticamente sicura. L’abbassamento si accompagna tipicamente a venti meridionali, ma se la pressione si fa molto bassa, è favorito l’ingresso di masse d’aria fredda d’origine polare con conseguente improvvisa inversione della direzione del vento, che aumenta ulteriormente d’intensità. Anche la risalita del barometro è in genere collegata a vento, si tratta in tal caso di venti occidentali o settentrionali, ma che a differenza della fase discendente, difficilmente si trasformano in bufera. Utili informazioni possono essere fornite anche dal termometro (che indica la temperatura) e dall’igrometro (che indica il tasso di umidità). Essi vanno però collocati all’esterno, all’ombra e al riparo da pioggia e vento. Collocare il termometro all’interno è praticamente inutile, soprattutto se vi sono stufe, climatizzatori, ecc. L’uso dell’igrometro in ambiente interno, può risultare un po’ più utile rispetto a quello del termometro, perché le variazioni dell’umidità sono più marcate rispetto a quelle della temperatura, ma sempre a patto che non vi siano apparecchi che alterano la temperatura e l’umidità. In linea generale, d’inverno, l’aumento di temperatura è segno di tempo in peggioramento, la diminuzione è segno di tempo in miglioramento; d’estate accade esattamente il contrario. Nella fase di formazione di un temporale, il termometro sale molto e subisce frequenti oscillazioni, questi elementi possono quindi servire, in presenza di altri indizi, a rafforzare l’ipotesi dell’arrivo di fenomeni temporaleschi. Inoltre, sempre in caso di temporale, l’inizio delle precipitazioni è preceduto, a distanza di pochissimi minuti, da un marcato abbassamento della temperatura. Di grande importanza è pure l’osservazione dell’igrometro. L’aumento dell’umidità comporta di solito annuvolamenti più o meno intensi, anche in condizioni di alta pressione (barometro alto); mentre un considerevole aumento del tasso d’umidità in campo di bassa pressione (barometro basso), precede quasi sempre l’arrivo della pioggia e, d’estate, del temporale. Di cattivo auspicio, soprattutto in campo di bassa pressione, sono pure i rapidi aumenti del tasso di umidità seguiti da altrettanto rapide diminuzioni, che possono essere segno di tempo instabile e precedono spesso rovesci o temporali. Di contro un tasso d’umidità che permane basso e invariato nonostante la bassa pressione, indica assenza di pioggia o fenomeni meno intensi del previsto. Per poter utilizzare corettamente i citati strumenti è però indispensabile acquisire una buona esperienza; occorre inoltre ricordare che, più elementi si hanno a disposizione, più aumenta la possibilità di fare una previsione corretta (anche la direzione del vento e l'osservazione delle nubi sono elementi utili) e comunque, in certi casi, è indispensabile far ricorso alle previsioni ufficiali.

Per ora credo che basti, ma se qualcuno volesse informazioni più dettagliate, me lo chieda pure e sarò lieto di accontentarlo.

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