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mercoledì 27 giugno 2007

Madonna del Canneto: origine del culto

Il 2 Luglio (quest'anno Lunedì) per Gallipoli è una ricorrenza particolare, a livello locale, si festeggia infatti la Madonna del Canneto. L'origine del culto è strettamente collegata all'omonimo santuario situato in piazza Aldo Moro, nei pressi della fontana greco-romana e del ponte seicentesco che collega la città nuova al centro storico. E' sicuramente una delle più antiche chiese di Gallipoli essendo stata costruita nel XIII secolo. Fu distrutta dai francesi nel 1502 e subito riedificata; fu, infine, ricostruita nella seconda metà nel XVII secolo in stile barocco, nel modello della Cattedrale. Nel 1946 è stata eretta a santuario ed è stata parrocchia a sè fino al 2003, quando è stata annessa alla parrocchia del Sacro Cuore. In seno al santuario è sorta la "Comunità del Canneto" a cui ho accennato più volte. Anticamente, il luogo dove ora si erge il santuario era un terreno paludoso dove crescevano le canne. L'origine di questo particolare culto mariano e la conseguente edificazione della chiesa, lo si deve al ritrovamento di un telo raffigurante il volto della Madonna, nascosto appunto fra le canne. A fare la scoperta pare sia stato un gruppo di pescatori; a causa di ciò e per la vicinanza con il porticciolo, Maria Ss. del Canneto è stata sempre molto venerata dalla gente di mare. Il famoso quadro è ancora esposto ben in vista nell'abside della chiesa, al di sopra di una nicchia contenente la statua della visitazione. Una copia di tale immagine è dipinta su legno al centro della volta, mentre in fondo alla navata di destra si può osservare un affresco che rappresenta il ritrovamento del quadro da parte dei pescatori. Su tale ritrovamento sono, come al solito, fiorite alcune leggende, una delle quali è la seguente.
Un anziano pescatore di nome Andrea, dopo aver abbandonato la vita di mare, si guadagnava da vivere raccogliendo e vendendo canne. Un giorno, decise di non allontanarsi troppo dal paese e si fermò al canneto più vicino. Ad un tratto un gabbiano attirò la sua attenzione verso una zona ricca di vegetazione. Egli si avvicinò e venne colpito dallo sguardo di una donna che sembrava sorridergli: si trattava di un ritratto. Fu colto da grande stupore del notare che il telo, pur trovandosi in una palude, fosse integro e asciutto e ne dedusse che non poteva che trattarsi del ritratto della Vergine. Era l'ora sesta e proprio in quel momento le campane suonarono. Andrea portò il quadro a casa sua e lo conservò gelosamente in un cassetto. Il giorno dopo, però, il ritratto non c'era più e, il povero Andrea, credendo di esssere stato derubato, se ne tornò affranto a raccoglier canne nello stesso posto. Mentre lavorava, si accorse, con sommo stupore, che il quadro era di nuovo nello stesso posto del giorno prima. Ancora una volta era l'ora sesta e suonarono le campane. Andrea si recò allora da Don Mauro per raccontare il grande miracolo di cui era stato protagonista. Il fatto si seppe in giro e si decise di erigere una chiesa nel posto in cui era stato trovato il quadro e di dedicarla a Maria Santissima. Tre anni dopo, Andrea era in punto di morte e soffriva per il dolore di non poter vedere terminata la chiesa. Ad un certo punto gli apparve la Madonna e presolo per mano lo portò con sè; ancora una volta era l'ora sesta. Era sempre l'ora sesta anche quando l'ultimo embrice combaciò e la chiesa fu terminata; in quell'istante le campane suonarono!

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