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sabato 23 giugno 2007

Il clima sta cambiando: considerazioni e racconti

Il tema del cambiamento climatico, è divenuto di tale attualità da essere uno degli argomenti dibattuti nell'ultimo G8, svoltosi in Germania. E' evidente che il problema ha ormai assunto grande interesse; secondo gli esperti, infatti, se gli stati tarderanno ad adottare adeguati provvedimenti per impedire il degrado ambientale, nei prossimi decenni, il nostro pianeta potrebbe andare incontro ad una vera catastrofe. A quanto pare, però, i governatori delle nazioni continuano a snobbare il problema e a porlo in secondo piano rispetto ai propri interessi, forse perchè dubitano della sua autenticità o perchè lo ritengono, egoisticamente, appannaggio delle future generazioni. In un successivo post esaminerò cosa ne pensano gli esperti, ora vorrei invece fare le alcune mie osservazioni sui mutamenti in atto.
Sin da piccolo ho sempre sentito dire che il clima stava cambiando, che non esistevano più le mezze stagioni, che non valevano più le regole di una volta, ecc. Crescendo mi sono accorto però che si trattava in gran parte di luoghi comuni, di frasi ripetute tali e quali nel corso degli anni e delle generazioni, prive di reali legami con l'andamento del tempo. Mi sono anche accorto che la gente non è mai contenta del tempo che fa e non ha le idee chiare sul significato delle stagioni. Ad es. Primavera e Autunno sono stagioni intermedie, caratterizzate da varibilità di tempo e di temperature, sono perciò abbastanza simili fra di loro, a parte il fatto che la primavera, partendo dal brutto e dal freddo, va verso il bello e il caldo, mentre in Autunno accade esattamente il contrario. La gente comune, invece, (chissà perchè) considera la Primavera stagione bella (e vorrebbe sempre bel tempo come se fosse Estate), mentre considera l'Autunno stagione brutta; non ha ancora capito che in una normale Primavera deve esserci il bello e il brutto tempo, così come in Autunno. Allo stesso modo non ha ancora capito che le temperature non variano quasi mai in maniera graduale, ma spesso l'aria si riscalda e si raffredda tramite ondate successive di caldo e di freddo, con tendenza generale all'aumento nel primo caso e alla diminuzione nel secondo. La gente infine non sa quello che vuole: prima sbuffa per il caldo, poi mormora e si copre appena la temperatura si abbassa di pochissimi gradi o spira un alito di vento in più, afferma che si è passati da un estremo all'altro anche quando la variazione è lievissima. Guai se il tempo lo decidesse l'uomo anzichè la natura! A parte questo, bisogna però ammettere che negli ultimi vent'anni il mutamento climatico c'è stato eccome e i dati lo confermano ampiamente. Nei miei ricordi, associo personalmente l'inizio di questo nuovo periodo climatico al Marzo del 1987, quando nel Salento e in tutto il sud-Italia avvenne qualcosa d'inaspettato.
Quell'anno la Pasqua cadeva alta ed il Carnevale terminava nei primi giorni di Marzo. A Gallipoli si attendeva l'ultima sfilata dei carri, quella del Martedì grasso e come al solito si temeva per le eventuali insidie del tempo. Il giorno precedente vidi la lancetta del barometro di casa abbassarsi rapidamente e mi convinsi che era in arrivo forte maltempo. Il giorno dopo, però, il tempo sembrò voler graziare il carnevale gallipolino e la sfilata si svolse regolarmente. Finita la premiazione, il tempo cambiò improvvisamente: un forte vento di libeccio spazzò via dal Corso Roma, non solo coriandoli e stelle filanti, ma anche la grande folla, accorsa come al solito numerosa per assistere al carnevale; in serata Gallipoli era deserta! Il mattino seguente ci svegliammo con un cielo grigio ed un'aria gelida; dopo poche ore la neve incominciò a fioccare, regalandoci uno scenario per noi insolito. Si pensava ad una sporadica nevicata (tanto più che eravamo in Marzo), ma non fu così: la neve ci tenne compagnia per almeno dieci giorni di seguito. Per tutto quel periodo la temperatura si mantenne molto bassa e ogni qualvolta il cielo si ammantava di nubi, la neve tornava puntualmente a fioccare. Ciò che accadeva da noi, avveniva anche in gran parte del centro-sud e sui balcani: in Grecia erano segnalati morti a causa del freddo. La meteorologia di allora sembrava inadeguata a far previsioni, in quanto l'anticiclone presente al suolo induceva a prevedere un miglioramento che non arrivava mai. Ricordo che il colonnello Andrea Baroni preferiva non inquadrare la cartina dell'analisi al suolo, poichè riteneva che gli spettatori avrebbero potuto pensare: "Se c'è l'alta pressione perchè nevica?". Finalmente le nevicate cessarono e la temperatura salì considerevolmente, sembrava tutto passato ma una nuova perturbazione era alle porte. All'inizio solo pioggia, poi il vento tornò a spirare dai quadranti settentrionali e la pioggia si trasformò ancora una volta in neve: era come se quest'ultima fosse tornata premurosamente indietro per rivolgerci un ultimo saluto prima di andar via definitivamente. Ormai eravamo in Primavera: di giorno in giorno la temperatura riprese a salire, tornando nella media del periodo. Dopo una mite primavera e un regolare inizio della stagione estiva, poco prima della festa di S. Cristina (24 luglio), improvvisamente, esplose l'afa. In tuta Italia la temperatura raggiunse valori massimi vicini ai 40°C e tali rimasero per quasi un mese. Gallipoli fu una delle localtà più colpite, con temperature di oltre 43°. Ricordo che all'una di notte la gente era ancora seduta nelle vicinanze del mare a farsi vento con il ventaglio; in vita mia, non ricordavo mai nulla di simile. Dalla Turchia giungevano intanto notizie di numerose persone morte a causa del caldo. Nel giro di quattro mesi eravamo passati dal freddo record al caldo record.
Da quanto io ricordo fu proprio quell'anno eccezionale a segnare l'inizio di una serie di anomalie climatiche. Dopo un inverno trascorso in tutta Italia senza freddo, nell'estate '88 le temperature sfiorarono da noi quelle dell'anno precedente. Nell'inverno seguente, sulla nostra penisola si stabilì una robusta e tenace formazione anticiclonica che i meteorologi definirono l'anticiclone dei cento giorni, la quale provocò una forte siccità. I danni all'agricoltura furono ingenti e i vescovi di varie diocesi invitarono i sacerdoti a pregare, durante la messa per l'arrivo della pioggia. Termini come "effetto serra" e "buco dell'ozono" entrarono nel lessico comune: si incominciò a parlare di disastro ecologico causato dall'uomo; le prime a finire sono inchiesta furono le bombolette spray usate a carnevale, che proprio in quegli anni erano state messe sul mercato. Molto più grave era sicuramente il disboscamento in atto in varie parti del pianeta, che causava un aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'aria. La siccità s'interruppe temporaneamente ma riprese con l'arrivo dell'estate; un'estate sicuramente più mite delle precedenti ma ancora più asciutta: persino le nubi sembravano scomparse. La siccità attanagliò l'Italia fino all'Estate successiva, prima di essere spazzata via da una serie di acquazzoni e temporali, anche di forte intensità. Gli inizi degli anni 90 furono caratteizzati da Estati lunghe e molto calde, in pratica la canicola iniziava a Luglio e non lasciava scampo sino alla fine di Agosto. Nel corso degli anni la stagione calda è andata progressivamente allungandosi venendo a comprire buona parte di Primavera e Autunno; inoltre sul finire del decennio (in questo caso del secolo) gli inverni son diventati più brevi e meno rigidi, favorendo l'aumento medio della temperatura. Fra le estati degli anni 90 spicca il '95, per le continue perturbazioni e soprattutto il '98, per le sue temperature torride che ce lo fanno accostare ai citati '87 e '88; l'estate 2003 completa il quartetto delle estati più calde che io ricordo. E quest'anno ci risiamo! Siamo ancora a Giugno ed è già emergenza afa! Se ora provo a fare un confronto fra il clima di oggi e quello precedente al fatidico '87, la differenza mi appare nettissima. In passato le estati erano caratterizzate da tempo generalmente bello e caldo moderato, l'afa era limitata a singole giornate o a brevi periodi, dopo di che si tornava alla normalità; ora invece il caldo insopportabile può anche attanagliarci per l'intera stagione. In passato temperature superiori ai 35° erano del tutto eccezionali, ora sono una consuetudine (sembra che anche le temperature si siano svalutate). In seguito a questi fatti, la temperatura che possiamo osservare all'interno delle nostre abitazioni, in assenza di climatizzatori, ha un andamento del tutto differente rispetto a prima. Ad esempio, nella mia abitazione, nei mesi di Luglio e Agosto, la temperatura oscillava tipicamente fra 27° e 28° (ogni tanto una tramontana la faceva scendere a 26° e 1/2); solo in certi anni e limitatamente a pochissimi giorni, la colonnina di mercurio raggiungeva i 29°-30°. Negli ultimi 10-15 anni , invece, quasi ogni anno, la temperatura interna raggiunge e supera con facilità i 30° e magari vi staziona per 1-2 mesi. In passato l'Estate durava circa tre mesi, ora, invece, può durare ache 6 mesi, estendendosi di fatto, dalla fine di Aprile fino alla fine di Ottobre o addirittura a Novembre. Contemporaneamente l'Inverno si va restringendo e, in certi anni (come l'ultimo trascorso), il gelo può mancare del tutto. Infine, periodi di cielo sereno (troppo sereno) si alternano a fenomeni violenti: temporali, bufere, trombe d'aria. Secondo i meteorologi il clima delle nostre regioni si è tropicalizzato e, mentre da un lato è divenuto più resistente alle deboli perturbazioni, dall'altro è più soggetto ai fenomenni violenti. Quel che è peggio è che il cambiamento climatico, sebbene con caratteristiche diverse, riguarda l'intero pianeta e si sta verificando un aumento della temperatura media globale. In seguito analizzerò le teorie riguardanti l'argomento, per ora godiamoci il sole e il mare...ma mi raccomando: attenti a scottature e colpi di sole!

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