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lunedì 25 gennaio 2010

La neve: spettacolo della natura


La natura ci regala spesso degli spettacoli, a volte piacevoli, altre volte...un po' meno...ma di certo non si può dire che manchi di fantasia. La neve, ad esempio, è un elegante precipitazione che da sempre suscita la gioia e lo stupore dei bambini, che spesso la usano per i loro giochi o l'attendono, come manna dal cielo, nei luoghi dove essa è rarissima.
La neve può avere varie forme ed essere di vario tipo, esistono inoltre dei fenomeni meteorologici che si avvicinano alla neve ma che non sono neve vera e propria. Eccovi una carrellata delle varie precipitazioni legate al gelo.
Neve: Questa precipitazione, tipica dell'inverno e dei luoghi freddi, si verifica quando il vapore acqueo, a causa delle temperture molto basse, anzichè trasformarsi in gocce d'acqua, si solidifica formando minuscoli cristalli di ghiaccio.
Tali cristalli hanno normalmente una base di forma esagonale, ossia suddivisibile in sei porzioni uguali fra di loro, la forma esatta differisce però da un cristallo all'altro, può ad esempio variare da un classico esagono chiuso ad una forma aperta di stella a sei punte.
Se la temperatura è molto inferiore agli zero gradi, i cristalli assumono di solito una forma allungata, quella cioè di un prisma a base esagonale, se invece è più vicina allo zero, assumono generalmente forma esagonale appiattita. Affinchè i cristalli di neve giungano inalterati sino al suolo è necessario che le temperature, in tutti gli strati, siano inferiori allo zero. Quando le temperature sono intorno allo zero, i cristalli tendono a sciogliersi e a riunirsi fra di loro, formando i classici fiocchi che danno luogo a delle eleganti nevicate. Se però la temperatura supera i +2°C, i fiocchi tendono a sciogliersi trasformandosi in pioggia. E' per questo che da un'abbondante nevicata, si può improvvisamente passare alla pioggia, il che rende le previsioni molto difficili. Occorre anche considerare l'umidità dell'aria, se quest'ultima è molto secca, i fiocchi possono continuare a cadere anche con diversi gradi sopra zero.
La neve appena caduta ha una consistenza polverosa, se successivamente la temperatura sale sopra zero essa si fa più pesante ed è adatta per fare i pupazzi di neve. Se la temperatura continua a salire, la neve sublima, si trasforma cioè direttamente in vapore, se invece torna a scendere sotto zero la neve si trasforma in ghiaccio. Successivi passaggi della temperatura, al di sopra e al di sotto dello zero, rendono la neve soffice e compatta: la più adatta a sciare.
Nevischio: Nel linguaggio comune, con il termine nevischio, si indicano tutte le precipitazioni collegate al gelo, distinte dalla neve vera e propria. I meteorologi, invece, definiscono nevischio la neve sottilissima che talvolta viene giù dagli strati (nubi basse) o dalla nebbia. Il nevischio è quindi la corrispondente gelata della pioviggine. Così come la neve, esso viene giù a temperature sotto zero o intorno allo zero.
Acqua neve: E' detta anche pioggia mista a neve e deriva dal parziale scioglimento della neve, che si verifica quando negli strati più bassi la temperatura è al di sopra dello zero. Può essere costituita da gocce in forma intermedia tra l'acqua e la neve, o da gocce di pioggia associate a fiocchi di neve. In quest'ultimo caso si vede la pioggia venire giù di botto e i fiocchi di neve che, essendo molto più leggeri, vengono giù lentamente.
Gragnola: E' costituita da palline di ghiaccio opache, più piccole rispetto alla grandine, le quali cadono a terra rumorosamente e possono rimbalzare e frantumarsi facilmente. La gragnola si forma in condizioni di tempo freddo e turbolento ed è generalmente associata alla pioggia. Essa si forma quando i fiocchi di neve, provenienti dalla sommità delle nubi (cumulonembi), incontrano gocce d'acqua sopraffuse (allo stato liquido nonostante la temperatura sotto zero), le quali ghiacciano attorno ai fiocchi stessi aumentanone la consistenza e conferendogli una forma arrotondata. La gragnola (o granucola) può venir giù anche a temperature nettamente superiori allo zero, in quanto, essendo pesante, cade rapidamente e non fa in tempo a sciogliersi. A differenza però della grandine, che può caratterizzare anche i temporali estivi, la gragnola compare solo nei periodi freddi.
Neve tonda: E' costituita da cristalli di ghiaccio di forma conica o sferica che si formano in seguito ad un processo del tutto simile a quello descritto per la gragnola, tanto che, in meteorologia, entrambe le precipitazioni sono indicate con la medesima sigla. La neve tonda presenta però una consistenza più soffice e schiumosa, più simile a quella della vera neve, e cade a terra senza far rumore. Il fatto che si formi la neve tonda piuttosto che la gragnola dipende dalla velocità con cui le gocce sopraffuse congelano attorno al nucleo di neve: se il congelamento è rapido si ha neve tonda che è meno densa, se il congelamento è lento si ha la gragnola che è più densa.
Altri tipi di neve tonda possono formarsi quando i cristalli di neve cadono giù senza aver completato il processo di formazione oppure quando i fiocchi di neve, a causa dell'aumento di temperatura, si sciolgono parzialmente e tendono ad arrotondarsi. Qualunque sia la sua origine, la neve tonda, per lo stesso motivo spiegato per la gragnola, può cadere anche con temperature di +6°C, ma generalmente si presenta con temperature attorno allo zero.
Pioggia congelantesi: A volte, nonostante la temperatura al suolo sia inferiore agli zero gradi, si hanno delle precipitazioni piovose anzichè nevose. Questo fenomeno è detto sopraffusione e si verifica quando la neve, incontrando uno strato atmosferico a temperatura più alta, si scioglie del tutto; avvicinandosi al suolo, la pioggia incontra nuovamente temperature inferiori allo zero ma non fa in tempo a ricongelarsi. Appena però viene a contatto con gli oggetti forma uno strato di ghiaccio detto vetrone. Questo fenomeno è chiamato gelicidio ed è alquanto raro, durante questa stagione si è però verificato, nel mese di dicembre, in diverse parti d'Italia.
Altre volte la pioggia cade con temperature leggermente superiori allo zero ma si congela venendo a contato con le superfici che hanno una temperatura di 0°C o sotto zero, in questo caso il ghiaccio che si forma è più sottile e crea meno problemi.
Grani di ghiaccio: Quando la neve si scioglie del tutto in seguito al fenomeno appena descritto, è molto difficile che torni a congelarsi, per cui viene giù sotto forma di pioggia. In certi casi però la fusione non è totale ma rimane un nucleo interno ghiacciato. Quando accade ciò, se a bassa quota la temperatutura è sotto zero, la pioggia può tornare a congelarsi è forma i cosiddetti grani o granuli di ghiaccio. Si tratta di scagliette di ghiaccio che, a differenza della neve e della grandine, non hanno nucleo e si presentano perfettamente trasparenti, cadendo a terra rimbalzano ma non si rompono. Essi vengono per lo più giù dai nembostrati e dagli altostrati. La comparsa dei grani di ghiaccio precede spesso l'arrivo di pioggia congelantesi e la conseguente formazione del vetrone.
Spero che questa carrelata sia stata chiara e interessante e che da oggi in poi possiate guardare le varie precipitazioni gelate con più attenzione e amare la neve quanto i fanciulli.

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