Che ora è...nel mondo?

giovedì 19 febbraio 2009

Festival di Sanremo fra successo e polemiche

Grandi ascolti per le prime due serate del festival di Sanremo. Ancora una volta Paolo Bonolis, che quest’anno ha voluto al suo fianco il suo amico Luca Laurenti, si conferma un grande mattatore. La conduzione di Bonolis è per me la conduzione ideale, il giusto mix tra umorismo e serietà, professionalità e ironia, un festival che lascia ampio spazio alle risate senza intaccare l’eleganza, che ad una manifestazione così importante non può mancare. Paolo ha dimostrato di saper modificare la sua conduzione a seconda delle circostanze, tutto l’opposto di quanto accaduto in altre edizioni, a cominciare da quella di Fazio, dove trasmissioni comunissime tipo “Quelli che il calcio” pretendevano in pratica di sostituirsi ad uno spettacolo così blasonato come il festival di Sanremo, facendogli perdere quell’atmosfera emozionante a cui qualunque artista sensibile non credo sia disposto a rinunciare. E Laurenti? Diciamo che ha fatto la sua parte, parte semplice la sua, visto che, qualunque cosa dice e in qualunque modo la dice, va sempre bene. Bravo come cantante.
Il festival di quest’anno è iniziato subito alla grande, con Benigni e Mina nella prima serata. Il comico toscano, al quale è stato concesso ampio spazio, ha riscosso come sempre un grandissimo successo e ha improssionto moltissimo con la sua lettura finale di una lettera di Oscar wilde alla persona amata. Benigni, per fortuna, mette ormai tutti d’accordo.
Le polemiche maggiori hanno riguardato le canzoni di Iva Zanicchi (Ti voglio senza amore) e ancor di più quella Povia (Luca era gay). La prima è stata ritenuta troppo osé, soprattutto per una cantante seria e di altra generazione, come la Zanicchi. In realtà pare che il brano risalga alla “preistoria” e di ora in ora spunta una nuova cantante che afferma che le era stato proposto in un festival precedente. Ascoltando musica e parole, mi chiedo: “Era proprio necessaria tanta insistenza affinché venisse presentato?” Per di più per ora è fra i brani eliminati.
Molta più attenzione merita il brano di Povia, che ha provocato un mare critiche e l’indignazione del mondo omosessuale, ad incominciare dal presidente dell’arcigay. Povia, molto coraggiosamente affronta il tema dell’omosessualità sotto un altro aspetto: la possibilità di venirne fuori. La musica non mi dice nulla, ma il messaggio contenuto nel testo mi sembra intelligente e interessante. Il delicato tema dell’omosessualità era stato affrontato finora in modo rigido: l’omosessuale (e pertanto anche il bisessuale) è del tutto normale, essendo normale si ritiene che non abbia bisogno di cure e siccome le cure non si cercano non si possono trovare. Pertanto il gay è destinato a rimanere tale. Questo però non costituisce un problema in quanto egli è appunto perfettamente normale e in quanto tale deve avere gli stessi diritti dell’eterosessuale. E’ come se una schiera di saggi stesse cercando d’imporre questi principi, come se fossero un dogma, incurante del fatto che che si sta cercando di stravolgere concezioni millenarie senza sottoporle a un minimo di discussione. Povia, con la sua canzone apre un dibattito: “è proprio vero che l’omosessualità è normale? E’ proprio vero che non è possibile venirne fuori?” Il discorso è lungo e lo riprenderò in un altro momento. Proseguiamo con Sanremo.
Fra le altre canzoni avrete notato sicuramente che quella di Renga, ad un certo punto contiene alcune note della famosissima “e lucean le stelle”. Si tratta secondo me di poche, inutili note. Ce la potevano risparmiare.
Questa sera verranno ripescati due cantanti esclusi. Io punto su Albano e sul duo Nicky Nicolai e Stefano di Battista. Voi vorrete però sapere da me il nome del vincitore di questo 59° festival della canzone italiana.
Finora favoriti Dolcenera e Marco Carta. Bene anche Alexia e Mario Lavezzi.
A presto per nuovi commenti e nuove previsioni sul festival

1 commento:

Anonimo ha detto...

sinceramente mi chiedo come fai a giudicare, mettendoti su chissá quale scalino, sia la povera zanicchi, sia il contenuto della canzone di povia. se non l'hai capito, l'intento di entrambi era far polemica, perché in italia ormai vige il principio che una cosa funziona non tanto se ne vale la pena ma solo PURCHE' se ne parli. io non so come vivi, che lavoro fai...se sei NORMALE. giá...dimmi...oggi chi é normale?
e poi dimmi...i gay allora sono malati? ti toccano e te l'attaccano? un'aspirina e guariscono? tu credi che sia una scelta?
non ho scelto io di innamorarmi di un uomo, non ho scelto io di vivere cosí. eppure sono felice. non un malato. e tu? amico regolare? tu impara a farti i cavoli tuoi, a non giudicare, e siccome intuisco che sei pure cattolico, il tuo Gesú ha scritto prima di togliere la pagliuzza dall'occhio del prossimo, togliete la trave che c'é nel vostro.
saluti