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venerdì 22 febbraio 2008

Frafbi: un concorrente dalla risposta proibita

Stavolta Francesco ha superato se stesso, sembra quasi in filo diretto con me, pronto a rispondere, senza lasciare tempo ad eventuali nuovi avversari (ha impiegato solo 27 minuti). Il cambio di pseudonimo, da Anonimo a Frafbi, non è servito a renderlo meno spietato: il vincitore è ancora una volta lui. Il signore dell'ascensore è un nano (v.commento al post precedente), ma Frafbi è un gigante.

Per questo, ispirandomi all’appellativo dato a Levratto, l’ho definito il “concorrente dalla risposta proibita”. Come dite?... Chi è Levratto?

Virgilio Felice Levratto (Carcare, 26 ottobre 1904Genova, 18 settembre 1968) è stato un grande calciatore italiano della prima metà del ‘900; attaccante leggendario per il suo potentissimo tiro in porta, in grado di creare seri problemi ai portieri che cercavano di opporvisi. Grande campione e al tempo stesso grande uomo, modello di sportività, lealtà e correttezza. Nonostante il suo talento ha militato con piacere anche in club di serie minori: Vado (dove esordì), Savona e Cavese. Ha anche giocato nel Verona, nel Genoa (migliore squadra del momento), nell’Ambrosiana - Inter e nella Lazio. Ha disputato 28 partite in nazionale, segnando 11 reti.

L’episodio più curioso della sua carriera fu quello di Parigi, durante l’incontro Italia – Lussemburgo, valido per le Olimpiadi. Un suo tiro in porta colpì al mento il portiere avversario Bausch, che stramazzò a terra; la sua lingua, rimasta schiacciata fra i denti, incominciò a sanguinare e fu medicata, a bordo campo, dai sanitari. Il portiere rientrò quindi fra i pali (allora non esistevano le sostituzioni). In un’azione successiva, quando il portiere vide nuovamente Levratto avvicinarsi alla porta, anziché cercare di fermare il tiro, badò a proteggere il volto con le mani. Alcuni, enfatizzando l’accaduto, raccontano, addirittura, che Bausch abbandonò la difesa della porta, urlando:"Mamma mia, Levrattooo...." Comunque siano andate le cose, quel che è certo è che Levratto, impietosito dalla reazione del portiere, ed essendo il risultato già acquisito (2 -0 per l’Italia), preferì scagliare il tiro fuori dai pali. Oltre che a “Calciatore dal tiro proibito”, Levratto si meritò anche il sopranome “Sfondareti”, perché il suo tiro era così potente da riuscire, in qualche caso, a rompere le maglie della rete. La prima volta accadde in un incontro con la Spagna; in quell'occasione, alcuni spettatori credettero, in un primo momento, che il pallone fosse terminato direttamente sul fondo. Negli anni 40, il Quartetto Cetra lo citò nella sua canzone “Che centrattacco!!!” (Sei meglio di Levratto / ogni tiro va nel sacco / oh, oh, oh, oh, che centrattacco!!!).

Tornando a Frafbi, non vorrei che la sua risposta divenisse davvero “proibita”, non vorrei cioè doverlo escludere dal gioco per eccesso di bravura. In tal caso, facendo un’altra metafora calcistica, accadrebbe quello che accadde all’Inghilterra, la quale inizialmente veniva esclusa dai campionati mondiali perché considerata imbattibile. Per evitare di giungere a tanto, mi auguro che venga fuori un avversario del suo calibro.

Ciao e alla prossima!

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