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giovedì 1 ottobre 2009

Il miracolo di S. Teresa del Bambin Gesù

Oggi, 1 Ottobre, ricorre la memoria di S. Teresa di Lisieux (dottore della chiesa), più nota come S.Teresa del Bambin Gesù o, specie dalle nostre parti, come S. Teresina, onde distinguerla dalla più famosa S. Teresa D'Avila, che ricorre il 15 Ottobre. Si tratta di una Santa molto cara agli abitanti di Gallipoli per via di un miracolo avvenuto proprio qui nel 1910, presso il monastero delle carmelitane scalze, adiacente all'antica chiesa di S. Teresa D'avila. Ecco il racconto.

Per via di una legge del 1861 i monasteri del sud Italia dovevano versare all'erario dello stato un oneroso contributo annuo. Il monastero gallipolino delle carmelitane potè tirare avanti, senza essere espropriato, grazie ai contributi economici della nonobildonna Ida Piccinno, divenuta claustrale col nome di Suor Carmela e nominata successivamente priora dal sommo pontefice. Fu proprio lei la protagonista del miracolo.
Alla fine del 1909 l'anno si chiuse con un deficit di 300£ e Madre Carmela, non sapeva come porvi rimedio. Pochi anni prima Madre Carmela e le consorelle avevano appreso notizie riguardanti Teresa di Lisieux, una suora delle Carmelitane scalze, morta in odore di santità e proclamata da poco serva di Dio. Ne erano talmente restate affascinate, che decisero di rivolgersi a lei in quel momento di grande bisogno. Organizzarono così un triduo di preghiera rivolto alla Ss. Trinità, chiedendo l'intercessione della Serva di Dio Teresa di Lisieux. Dopo il terzo giorno del triduo, la notte fra il 15 e il 16 Gennaio avvenne un fatto sconvolgente. La priora, che in quel periodo era malata di pleurite, poco dopo le tre di notte fece un sogno. Sognò che qualcuno le accarezzava il petto e allungava le coperte sino a coprirle il volto. Ella, credendo che si tratasse di una delle consorelle, chiese di essere lasciata stare perchè quel movimento d'aria provocato dalle coperte, poteva farle male. Una voce femminile le rispose: "Questo è per il tuo bene, non per il tuo male!". Poi aggiunse: "Ecco i soldi che vi servivano" E le porse 500 £. Madre Carmela, replicò: "Il mio debito è di sole 300£". La voce rispose: "Il resto sarà in più". Poi la invitò ad alzarsi per conservare il denaro in un luogo sicuro; l'accompagnò nella stanza della ruota e le disse di metterlo nella cassetta dove c'era la nota del debito. Suor Carmela si accorse che colei che le parlava e la guidava era una una suora dal volto radiante, che pareva discesa da paradiso. Credendo che si trattasse della loro fondatrice Santa Teresa D'avila, esclamò: "Oh Santa Madre mia!". L'altra rispose: "Io non sono la Nostra madre, io sono la serva di Dio suor Teresa di Lisieux". Poi si avviò verso l'uscita. Madre carmela voleva accompagnarla temendo che sbagliasse strada, ma ella rispose: "No, no, la mia via è sicura e non ho sbagliato a seguirla!". Il mattino seguente le consorelle si accorsero che la loro madre era diversa dal solito e insistevano per chiamare il medico. Suor Carmela spiegò allora che era rimasta impressionata dal sogno che aveva fatto e raccontò loro di cosa si trattava. Le consorelle ascoltarono il suo racconto con grande stupore e alla fine insistettero perchè venisse aperta la cassetta da lei sognata, benchè madre Carmela lo ritenesse del tutto inutile. Figuratevi lo sbigottimento e la gioia di tutte quando videro che nella cassetta tenuta sotto chiave c'erano davvero 500 £, senza che alcuno le avesse mai depositate. Seguirono altri eventi miracolosi, consistenti in altre apparizioni della serva di Dio Teresa di Lisieux e in aiuti finanziari per il monastero.
Tutti i fatti vennero confidati da Madre Carmela al vescovo della diocesi in una lettera a lui indirizzata e servirono alla causa di beatificazione. Tempo dopo si seppe che Teresa di Lisieux, in vita aveva detto: " Dopo la mia morte tornerò per dirvi se la mia via è sicura". Fu proclamata santa da Pio XI nel 1925.
Il monastero delle carmelitane scalze in Gallipoli è tuttora esistente ed è uno dei più importanti d'Italia, ospitando circa una ventina di claustrali.
Vi ho raccontato tutto questo e già so che ci crederanno in tanti ma non tutti. Concludo perciò con la famosa frase: "Per chi crede i miracoli non servono, per chi non crede i miracoli non bastano" .

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