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mercoledì 11 novembre 2009

S. Martino fra storia e leggenda


Ricorre oggi la festa di S. Martino di Tours, uno dei primi cristiani non martiri ad essere proclamato Santo. La ricorrenza è molto sentita in molte parti d'Italia e del mondo. La sua storia s'intreccia a tante leggende che a loro volto hanno dato luogo ad altrettante tradizioni e che rendono dubbi persino i luoghi e le date di nascita e di morte.
Secondo le principali fonti storiche, Martino nacque a Candes, in Pannonia (l'odierna Ungheria), nel 316 o 317 d.C., da genitori pagani. Il suo nome gli fu imposto dal padre (ufficiale dell'esercito) in onore del dio Marte. Con la famiglia si trasferì poi a Pavia, a 15 anni fu costretto ad entrare nell'esercito e fu inviato in Gallia. Fu qui che si convertì al cristianesimo.
Si narra che, mentre era alle porte di Amiens con i suoi soldati, vide un vecchio mendicante che tremava dal freddo; impietositosi sguainò la spada, tagliò in due il suo mantello e gliene cedette metà. Durante la notte sognò Gesù che gli restituiva la metà del mantello che aveva condiviso col mendicante e diceva ai suoi Angeli: "Ecco un soldato non battezzato mi ha vestito". Quando si destò vide che il suo mantello era tornato integro. Tale episodio che contribuì notevolmente alla sua conversione, ha dato origine alla lggenda più famosa secondo cui Martino, in una fredda giornata di pioggia, mentre era a cavallo, avrebbe condiviso il mantello con un mendicante incontrato lungo la via e subito sarebbe apparso un caldo sole (da qui il detto: "L'estate di S. Martino duratre giorni e un pochino"). Comunque sia, l'episodio del mantello contribuì notevolmente alla sua conversione e al conseguente battesimo, nella Pasqua successiva. Alcuni anni dopo decise di lasciare l'esercito e insieme ad alcuni suoi compagni divenne monaco e fondò un monastero a Ligugè, nei pressi di Poitiers, che si può definie il primo monastero d'occidente. Si adoperò alla conversione della popolazione gallica e alla demolizioni di numerosi altari pagani. Divenne molto popolare a Tours e i suoi cittadini lo vollero come loro vescovo.
A tal proposito, narra un'altra leggenda che egli, essendo molto umile, non volesse accettare tale incarico e per questo andò a nascondersi in un monastero. Lì vi erano però delle oche le quali, visto l'estraneo, fecero un tale baccano che Martino venne scoperto e cacciato. Da qui la tradizione, diffusa in Svezia e Danimarca di consumare l'oca arostita (una specie di punizione).
Come vescovo, Martino fu molto attivo nel diffondere la fede ed acquisì fama di taumaturgo. Si battè anche contro l'eresia ariana.
Morì a Candes, dove si era recato per mettere la pace fra il clero locale, l'otto Novembre 397. A quanto pare la data 11 Novembre corrisponde a quella della sua sepoltura.
S. Martino è molto festeggiato in Germania dove i bambini la sera del 10 Novembre si vestono in maschera e formano un'allegra processione, cantando i canti tradizionali e reggendo in mano delle lanterne di carta colorate, di loro stessa manifattura; molto spesso sono guidati da un "S. Martino a cavallo". Si recano poi di casa in casa a chiedere dei dolcetti. Tale ricorrenza segna anche in Germania e in altri luoghi l'inizio del periodo d'attesa per il Santo Natale.
In italia S. Martino è festeggiato in modo informale con cene in famiglia o fra amici, durante i quali si consumano i piatti tipici, diversi da luogo a luogo (al nord predomina la polenta, al sud gli spiedini e la salsiccia) e si assaggia il vino novello, accompagnato tipicamente dalle castagne (a S. Martino - castagne e vino).
A Venezia viene fatto un dolce tipico a forma di S. Martino a cavallo, guarnito con glassa, cioccolatini e caramelle.
Non mi rsta che augurarvi
Buon S. Martino
...E attenti a non alzare troppo il gomito...specie se dovete poi guidare!!!

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