Per Gallipoli l'evento più atteso del giorno è la processione dei Misteri. Si trata di un lungo corteo che è al tempo stesso la rappresentazione della passione e morte di Nostro Signore e una specie di funerale a Gesù stesso, in attesa ovviamente della sua imminente resurrezione, che verrà rivissuta da lì a poco. Vengono portate in processione 7 statue che rappresentano altrettanti momenti della passione, nell'ordine: Gesù nel Getsemani, Gesù legato alla colonna, l'Ecce Homo, Gesù caricato della croce, il crocifisso, Gesù nel sepolcro, Madonna Addolorata. Fra una statua e l'altra si snoda il corteo della confraternita del Crocifisso, costituito dagli incappucciati (i mai), quelli appunto che anticamente accompagnavano i funerali, i quali camminano in modo lento e ordinato, reggendo in mano le torce accese; dietro ogni statua stanno i sacerdoti e un gruppo di fedeli.
Tipicamente in quella parte della processione che rappresenta la via del calvario si può scorgere un incappucciato caricato della croce, che fa appunto la parte di Gesù. In passato vi erano numerosi fedeli (a viso coperto o scoperto) caricati della croce, in più punti del corteo e vi erano anche i "flagellanti" che si percuotevano la schiena con una frusta metallica, ora proibiti. Le ultime due statue (sepolcro e Addolorata) son seguite dai bandisti che intonano delle melodie funebri ed è proprio dietro di essi che si concentra la maggior parte dei fedeli che seguono la processione. La processione, che parte dal centro storico, è talmente lunga che è facile incrociarne contemporaneamente frammenti in più vie della città.
La Processione si ritira in tarda notte, ma, alle prime luci del Sabato, ne spunta un'altra, organizzata dalla confraternita della Purità. Vengono portate in processione solo due statue: il sepolcro e la Madonna, venerata come "la desolata". Quest'ultima processione si ritira intorno a mezzogiorno, poi non resta che attendere la resurrezione di Cristo.
Quest'anno il vero Venerdì di passione sarà quello che verrà vissuto nelle zone terremotate, dove si svolgeranno i funerali di stato. Solo la fede potrà dare a tanta gente, fortemente colpita nel corpo e nello spirito, la consolazione e la speranza di una rinascita in un domani migiore. L'imminente Pasqua sia per loro il simbolo di questa rinascita e auguriamo loro che essa giunga in tempi brevissimi.
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