Che ora è...nel mondo?

martedì 31 agosto 2010

Paperinik vi legge il pensiero


Salve amici, in fondo alla pagina ho inserito un nuovo gadget, si tratta di un gioco di lettura del pensiero. Voi dovrete pensare un numero di due cifre (quindi dal 10 al 99), da questo numero dovrete sottrarre le cifre che lo compongono. Se ad es. il numero pensato è 45, da esso dovrete sottrare 4 e 5, ottenendo così 36 (45-4-5=36). A questo punto dovrete cercare il numero risultante nell'apposita tabella e concentrarvi sul simbolo posto accanto ad esso; cliccando sull'apposito riquadro vedrete apparire il simbolo in questione. Potrete ripetere l'esperimento più volte e, anche se il numero da voi pensato sarà diverso, la lettura del pensiero sarà sempre corretta. Provare per credere!

lunedì 30 agosto 2010

Una zeppa...zeppa di vincitori

Ormai per risolvere i miei giochi ci si riunisce in società, come al Superenalotto; peccato che qui la vincita sia solo platonica. Come si legge nel terzo commento al relativo post, le soluzioni erano: Arpa/Arpia, a darle è stato il trio Fra', Davide, Valeria, che va ad aggiungersi a Passo che probabilmente l'aveva già capita (almeno i nomi erano davvero femminili).
L' Arpa è un noto strumento musicale.
Arpia è un essere mitologico malevolo, avente il corpo d'uccello e il volto di donna.
Arpia si ottiene da arpa per aggiunta di una i. Complimenti a Fra', Davide e Valeria. Alla prossima

domenica 29 agosto 2010

Passo comprende ma rinuncia

Dopo quello di Luna è giunto il messaggio dell'amico Passo e da come ridacchia si direbbe che ha capito, tuttavia non ha dato la risposta, ha solo detto che le due parole sono entrambe al femminile...ed ha ragione. Ora avete quindi un ulteriore aiuto, datevi da fare.
Dato che abbiamo a che fare con femmine, vi lascio con quest'altra canzone.

sabato 28 agosto 2010

Solo un aiutino...Non vuole mica la Luna...

O meglio...l'aiutino "lo vuole Luna" e io, visto che nessuno indovina, sono pronto a concederlo. Intanto è una buona cosa che il gioco sia stato capito: vuol dire che l'ho spiegao bene. In effetti la soluzione, in questo caso non è molto facile.
Ve lo riscrivo aggiungendo fra parentesi (accanto al titolo) la lunghezza delle parole, così sarà più facile.
Il seduttore ipocrita (4/5)
Ha sempre un timbro
dolce e melodioso...
ma è un essere
malvagio e dispettoso.
Ora non ho altro tempo e mi congedo da voi con questa canzone di Fiordaliso.

domenica 22 agosto 2010

Indovina la zeppa

Vi spiego rapidamente in che consiste il gioco chiamato zeppa. Si tratta di un doppio indovinello, nel senso che i primi versi hanno una certa soluzione, mentre i successivi ne hanno un'altra. La seconda soluzione si ottiene dalla prima aggiungendo al suo interno una lettera (consonante o vocale), ad esempio le due soluzioni potrebbero essere: fate e frate. L'indovinello ha normalmente un titolo, che si riferisce al significato apparente dell'intero testo ma che non ha alcuna attinenza con le vere soluzioni.
Vi faccio presente che in tutti i giochi di questo tipo (falso accrescitivo, falso diminutivo, raddoppio, ecc.), per sapere dove termina una parte e incomincia la successiva occorre osservare dove ci sono i puntini di sospensione o il cambio di paragrafo.
Il seduttore ipocrita
Ha sempre un timbro
dolce e melodioso...
ma è un essere
malvagio e dispettoso.
Di solito in questi giochi si usa indicare, accanto al titolo, la lunghezza delle parole; per ora io non ve la indico per rendere il gioco più difficile. Vedremo chi sarà il primo a darmi la risposta!
Buon divertimento

martedì 17 agosto 2010

Varietà estivo

Chi ride fa buon sangue

Più bugiardo del diavolo...

Opposte motivazioni...

Avance stroppo vistose...

La storia di sempre...
Il computer è ormai di casa ma non tutti hanno le idee molto chiare...
Poi c'è chi ha una deformazione professionale...

Pillole di saggezza

Quando il probabile diventa impossibile, l'imposibile diventa possibile (la ascoltai in una telenovela).

Se avessi, se potessi, se volessi, erano tre fessi (è scritto su certe targhette).

Fai quello che non hai voglia di fare e farai sempre la cosa giusta.

La vera saggezza consiste nel non pentirsi mai di nulla.

A proposito di saggezza...pubblico la canzone "cara droga" di Franco simone (1979) come vi avevo promesso giorni fa.

Alla prossima...

sabato 14 agosto 2010

Storia e origini del Ferragosto

Vediamo di ripercorrere brevemente la storia della festività di domani, ossia il Ferragosto, la festa più grande dell'estate. In questo caso lo faccio utilizzando l'articolo di un sito che potete trovare cliccando sul mio titolo.
La parola Ferragosto deriva dal latino, Feriae Augusti, la festa pagana, introdotta in onore dell'imperatore romano Augusto, con cui, dal primo giorno del mese di agosto si celebrava la raccolta dei cereali. Tale celebrazione che di solito veniva festeggiata in settembre alla fine del ciclo della stagione estiva, venne spostata dall'imperatore Augusto all'inizio del mese che porta il suo nome. Le Feriae Augusti si dipanavano tra riti collettivi e banchetti, bevute ed eccessi sessuali, a cui tutti potevano partecipare, compresi schiavi e serve. Queste festività che raggiungevano il loro picco il 15 del mese, erano così radicate che la Chiesa decise di cristianizzarle, piuttosto che provare a sradicarle. Così, nel secolo VI, le Feriae Augusti vennero assorbite e trasformate nella celebrazione dell’Assunzione in cielo di Maria Vergine che, terminata la sua vita terrena, fu elevata alla gloria celeste con l’anima e con il corpo. A questo proposito, erano e sono celebrate tutt’oggi, in varie località italiane, imponenti processioni religiose. Tra le più importanti, ci sono quelle che si svolgono a Palermo dove le "barette" con la statua della Madonna sono portate da ragazzi o quelle a Sassari dove i "candelieri" di cartapesta, in forma di palma, fanno il giro della città; a Tivoli (Roma) "l’inchinata" della statua della Vergine incontra la statua di Gesù. La sontuosità della ricorrenza è sentita particolarmente anche a Genova, Milano, in Abruzzo ed è festeggiata con fuochi artificiali.
Io aggiungo soltanto che il dogma dell'Assunzione è stato proclamato da Pio XII il 1° novembre 1950 . La scelta del giorno (festa di tutti i santi) pare che non sia stata casuale, in quanto si è voluto includere Maria fra i santi, in contrapposizione a chi prefigurava la sua deificazione. Questo dogma sanciva ufficialmente la tradizione esistente sin dai primi secoli del cristianesimo secondo cui la Madonna, così come Gesù, sarebbe stata accolta in Paradiso, oltre che con la sua anima, anche con il suo corpo, anticipando ciò che avverrà a ciascun uomo dopo la fine del mondo, quando il suo corpo risorgerà e si ricongiungerà allo spirito. L'assunzione non va confusa con la "dormitio", secondo cui Maria, essendo priva d'ogni peccato (compreso quello originale), non sarebbe morta ma si sarebbe solo addormentata per sveglarsi in Paradiso. Il dogma dell'assunzione, infatti, non specifica se, prima di entrare in Paradiso, Maria sia morta o si sia solo addormentata. L'assunzione è un dogma, la "dormitio" non lo è, pur facendo parte della tradizione cristiana. Ricordo, infine, che il dogma dell'assunzione esiste solo nella chiesa cattolica; anche gli ortodossi credono che Maria vergine sia stata assunta in cielo, ma non lo considerano un dogma.
Buon ferragosto a tutti!!!

giovedì 12 agosto 2010

Un omaggio a Franco e ad Antonia...e a tutti gli innamorati

Antonia, una nostra lettrice e amica, ha detto di aver gradito la canzone "Notte di S. Lorenzo" da me pubblicata due giorni fa, in occssione, appunto della festa di San Lorenzo. Si tratta di un successo di Franco Simone del 1983. Il cantautore salentino, negli anni settanta e ottanta andava forte, scrisse anche un'interessante canzone contro la droga; in un post successivo ve la proporrò. Ora spero di fare cosa gradita pubblicando uno dei suoi più grandi successi "Tu e così sia" del 1976, che sicuramente conoscerete. E' una romantica e suggestiva canzone d'amore.

A presto

martedì 10 agosto 2010

Breve biografia di S. Lorenzo

Oggi, festa di S. Lorenzo, famosa ormai da un paio di decenni per le serate all'aperto in attesa delle stelle cadenti, ossia della pioggia di meteore provenienti dallo sciame delle perseidi, che si disintegrano a contatto dell'atmosfera, dopo esser divenute incandescenti e ben visibili a occhio nudo. In realtà l'apice del fenomeno in passato era raggiunto nella notte di S. Lorenzo (da cui la tradizione) ma per via della "Precessione degli equinozi" viene raggiunto ora il 12 di Agosto.
Per informazioni più dettagliate sull'origine del fenomeno e sugli accorgimenti per godersi lo spettacolo in maniera ottimale vi rimando ai post da me pubblicati negli anni precedenti attorno a questa data (V.10/08/2007 e 10/08/2009). Quest'anno vi do qualche notizia sul Santo.

Nonostante la grande popolarità, le notizie biografiche certe non sono molte. S. Lorenzo nacque a Osca, in Aragona (Spagna), situata alle falde dei Pirenei. Completò gli studi letterali e teologici a Saragozza, in un famoso centro di studi. Ebbe come maestro il futuro papa Sisto e fra i due incominciò una stretta collaborazione che sarebbe praticamente continuata per l'intera breve esistenza del Santo. Ben presto entrambi si trasferirono a Roma dove continuarono la loro opera di evangelizzazione. Il 30 agosto 257 d. C., Sisto fu eletto vescovo di Roma e affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè di responsabile delle attività umanitarie che si svolgevano nella diocesi, rivolte principalmente ai poveri e alle vedove. La sua attività di presbitero durò poco, in quanto a soli 33 anni fu condanato a morte in applicazione dell'editto emanato proprio quattro giorni prima dal'imperatore valeriano, che ordinava espressamente l'uccisione di tutti i sacerdoti, diaconi e vescovi. Era il 6 agosto 258 d.C. Secondo la tradizione S. Lorenzo fu giustiziato facendolo ardere su di una graticola, ma esistono seri dubbi circa la veridicità storica di questo particolare, non vi è invece alcun dubbio circa l'effettiva esistenza del santo e circa la data e la ragione della sua condanna a morte. Si narra anche che il suo sangue fu raccolto da un soldato romano che lo trasportò ad Amaseno (FR) dove tuttora è custodito , ogni anno, il 10 agosto, si assiste al miracolo della liquefazione del sangue (come quello di S. Gennaro).

Secondo una leggenda le stelle cadenti sarebbero i carboni accesi su cui fu martirizzato il santo, secondo un'altra leggenda sarebbero invece le lacrime versate da S. Lorenzo per il male che regna nel mondo.
Storia e leggenda per riflettere, sognare, amare.

Ancora Cesare...

Dopo la rinuncia di Luna, che già conosceva l'indovinello, è stato ancora una volta Cesare ad indovinare l'ultimo enigma da me proposto. Leggendo il commento di Cesare al relativo post, ho trovato per prime le ipotesi errate ma già sapevo che alla fine avrei trovao la risposta esatta.
Dunque il chirurgo era la madre del ragazzo: elementare vero?
Complimenti a Cesare...e anche a Luna per la sua onestà!
Buona notte di S. Lorenzo a tutti!!!

lunedì 9 agosto 2010

Una doverosa traduzione

A causa dei problemi tecnici dei giorni scorsi, sono ancora in debito di una traduzione, quella del mio articolo "Compatrona te Caddhipuli", riferito alla festa di S. Cristina a Gallipoli, tratto dal calendario in vernacolo. Eccomi pronto a saldarlo!

Compatrona di Gallipoli

La devozione per Santa Cristina incominciò dubito a crescere e a diffondersi ovunque. I documenti storici non sono molti, ma il ricordo della Santa si è tramandato da una generazione all'altra e non si mai perduto. Ella divenne popolare anche nella nostra cittadina, tanto che le fu eretta una chiesetta nelle vicinanze della chiesa del Canneto. Per tradizione, il giorno di S. Cristina, in segno di rispetto, non si doveva andare a mare a fare il bagno, si diceva che portasse la "steddha" (questo termine, che letteralmente significa stella, deriva forse da cattiva stella). La paura della "steddha" si accrebbe, quando il 24 luglio del 1807, un ragazzo di undici anni, figlio di Carlo Ricci e Lucia Indelli, morì annegato in mare.

Parecchi anni dopo, a Gallipoli, vi fu una forte epidemia di colera la quale cessò solo con l'intercessione di S. Cristina. Da allora, S. Cristina divenne compatrona di Gallipoli, andandosi ad aggiungere a S. Sebastiano e a S. Agata, e ogni anno, a iniziare dal 1867, viene onorata con una grande festa. S. Cristina ricorre il 24 luglio ma a Gallipoli è stata sempre festeggiata per due o tre giorni di fila (23,24,25); un anno venne addirittura festeggiata per cinque giorni, tanto che fu pubblicato l'articolo nei quotidiani nazionali. In quell'occasione le luminarie si estendono per tutto corso Roma e c'è il palco per i bandisti. Un tempo c'era molto sport: gare di nuoto, gare di barche, tiro alla fune, cuccagna a mare, cuccagna a terra...Poi è diventata soprattutto una fiera, dove puoi trovare un po' di tutto. Una tradizione che ancora sopravvive è è quella della cuccagna a mare, che si svolge nel porto grande o nel seno del Canneto. Sulle bancarelle non può mai mancare la "scapece" (piatto a base di pesciolini, pangrattato e zafferano), che una volta era un piatto dei poveri, ora, invece, è molto ricercato. La festa si conclude sempre con i fuochi.

Alcuni anni si sparge la voce che il comune è in deficit e la festa non ci sarà, ma poi c'è sempre qualcuno che si fa avanti e la festa si fa ugualmente. Tutte le feste possono saltare ma s. Cristina mai!

L'articolo mette in risalto la differenza fra la festa di un tempo e quella attuale (così come la ricordo anch'io) e come essa si sia evoluta probabilmente in negativo. Inoltre, come ho scritto quando ho pubblicato la versione dialettale, a partire dallo scorso anno la festa si è ulteriormente trasformata in peggio, in parte per motivi economici ma soprattutto per l'infelice idea di far svolgere la fiera in una zona periferica della città, separata e lontana dalle luminarie, per cui, passeggiando nel mezzo della festa, s'incontrano solo bancarelle con panini caldi, dolciumi e giocattoli. Per di più gran parte del percorso è del tutto privo di bancarelle. Si è creduto probabilmente di evitare in queso modo il sovraffollamento e favorire la passeggiata, ma il risultato è che non si avverte più l'atmosfera festosa di una volta. I pareri sono stati nella maggior parte negativi, il mio è categorico: "Hanno distrutto la festa, a me quest'anno non è sembrato neppure che ci sia stata!". La mia festa di S. Cristina è quella con la calca di gente, i vari articoli nuovi e bizzarri da osservare e da comprare, le urla dei mercanti, le bancarelle delle scarpe e dei piatti alternate alle noccioline e allo zucchero filato, i vari ciarlatani che cercano di turlipinare la gente con i loro giochi o distribuendo pacchi gratuiti.

Io spero che la festa torni presto all'antico splendore, prima che che la gente si abitui (come fa in tutte le cose) a questa nuova forma, scarna e priva di fervore. Se ciò accadrà ci sarò sempre io a ricordare la grande festa di una volta...Potete giurarci!

domenica 8 agosto 2010

Un indovinello al volo

Poi riprenderemo alcune cose lasciate in sospeso; ora prima d'andare a tuffarmi, vi propongo un indovinello.
Padre e figlio transitano a bordo di un auto e vanno incontro ad un terribile incidente: il padre muore sul colpo, il figlio è trasportato d'urgenza in ospedale. Giunti alla clinica, il chirurgo afferma: "Non me la sento di operare mio figlio!".
Come si spega ciò? Vedremo chi sarà a indovinare!

venerdì 6 agosto 2010

Ciao amici...Eccomi tornato...

Non certo dalle ferie...Come vi avevo preannunciato il mio computer andava riparato o defenestrato...Si è verificata la seconda ipotesi.
Son qui solo per un breve saluto...Nei prossimi giorni ripartirò da dove ero rimasto.
Spero che, con la comodità del nuovo Pc, potrò migliorare ulteriormente il mio blog.
A presto!