Che ora è...nel mondo?

lunedì 30 marzo 2009

Due nuovi enigmi

Ormai ci ho preso gusto a creare giochi enigmistici e ho scperto che non è poi così difficile.
Vi presento oggi contemporaneamente gli ultimi due giochi, che son piaciuti molto: il falso accrescitivo e il falso diminutivo. Vi ripeto rapidamente in che consistono. Ciascun indovinello, pur sempbrando un testo unico, è in realtà diviso in due parti distinte. I primi righi hanno una certa soluzione, i righi successivi ne hanno un'altra. Nel primo caso la seconda soluzione è appunto il falso accrescitivo della prima (es. porto e portone), nel secondo caso la seconda soluzione è il falso diminutivo della prima (es. pingue e pinguino). Come esempi si vedano i giochi precedenti.
Falso accrescitivo
In campagna
lo puoi trovare,
al pittore
non può mancare.
Falso diminutivo
E' un incrocio
ma non lo puoi attraversare,
se è una tavola
ci puoi giocare.
Il primo è più facile e quindi più adato ai neofiti, il secondo può creare delle difficoltà.
Buon Divertimento

martedì 24 marzo 2009

Nuovo allarme maltempo!

A Gallipoli il tempo è improvvisamente cambiato: ci siamo addormentanti con il freddo e ci siamo svegliati in una mite giornata di sole. Atenzione!!!
Il barometro in nottata si è improvvisamente abbassato e il vento ha preso a spirare da scirocco, avremo perciò l'arrivo di nuovo maltempo, con vento e nuove piogge; temperature ancora basse. Così è da noi, ma, per esperienza, credo che il maltempo investirà gran parte dell'Italia (forse in queste ore la perturbazione avrà già investito il nord).
Una raccomandazione: evitate di cantare "Maledetta primavera", potrebbe offendersi!

mercoledì 18 marzo 2009

Nuovi spunti di riflessione

A circa metà del cammino quaresimale, vi offro dei nuovi spunti di riflessione.
Capita a tutti (a chi più e a chi meno) di vivere dei momenti bui, tristi, senza speranza, in cui sembra che tutto ci vada storto, che ogni cosa si ribelli contro...Ci chiediamo allora: "Signore, dove sei? Ci hai assicurato di amarci infinitamente, perchè allora non vieni in nostro soccorso?"
La risposta più esaudiente credo che si possa trovare in una poesia indiana che mi ha improssionato molto sin dalla prima volta che l'ho ascoltata. Quello che vi propongo non è il testo originale, ma una sorta di sintesi personale che rispecchia il modo in cui l'ho recepita e in cui mi piace ricordarla.
Ho fatto un sogno. Ho sognato di rivedere tutta la mia vita come in un film.
Il percorso della mia esistenza era rappresentato da una distesa di sabbia e ogni passo corrispondeva a un giorno.
Io camminavo e il Signore Gesù camminava al mio fianco.
Io non vedevo i nostri corpi, ma solo le nostre impronte sulla sabbia; in certi giorni erano quattro in altri soltanto due.
Mi accorsi che, i giorni in cui le orme erano due erano quelli più faticosi e più e tristi.
Mi rivolsi allora a Gesù dicendo: Signore, mi avevi promesso che saresti stato sempre al mio fianco, allora perché mi abbandoni proprio nei momenti più difficili?”
Gesù rispose: “Io sono sempre accanto a te! Quando hai visto due impronte, non erano le tue ma le mie, perché io in quei giorni ti portavo in braccio!”.
Per concludere vi propongo un'immagine che ho già pubblicato lo scorso anno. Seguite le istruzioni e poi, se lo credete opportuno, fatemi sapere...
Tenete presente che è solo un giochino d'illusione ottica. Niente di più!

lunedì 16 marzo 2009

Spunti di riflessione

Siamo in Quaresima e voglio raccontarvi un aneddoto che ho ascoltato ieri in chiesa, durante la celebrazione della S. Messa. La giornata di ieri (III di Quaresima) era dedicata alla cacciata dei mercanti dal tempio e ai dieci comandamenti. Il rettore del santuario che io frequento (che ho più volte citato in questo blog), soffermandosi sul quarto comandamento (onora il padre e la madre), ha raccontando una storiella, che pur nella sua semplicità e brevità, ho trovato significativa e toccante.
Un giovane completamente privo di morale e capace dei crimini più efferati, si vantava con un suo amico di non avere timore di nulla. L'amico, anch'egli privo di scrupoli, lo sfidò così: "Se è vero che hai coraggio, va da tua madre, uccidila e portami il suo cuore!". Il giovane, incurante della gravità dell'azione che gli era stato richiesto di compiere, si recò da sua madre, la sgozzò e poi estrasse il suo cuore, per portarlo dall' amico. Mentre si recava da lui, inciampò e cadde. Udì allora il cuore della mamma che diceva: "Figlio mio...ti se fatto male?".
A presto per altri spunti e per altri articoli

lunedì 9 marzo 2009

Una previsione ritardata....ma perfetta sintonia fra intuizioni e scienza

La data che leggete in alto si riferisce al giorno in cui ho incominciato a scrivere la bozza. Il post sarebbe dovuto entrare in rete con il titolo ad effetto "In Emilia Romagna la terra tremerà ancora". Come ricorderete, il 23 Dicembre u. s. un terremoto di magnitudo 4,1 ha colpito l'Emilia Romagna, sopratturtto le province di Parma e Reggio Emilia. In base alla mia esperienza, ero convinto che in questo periodo vi sarebbero state delle nuove scosse, anche se di entità minore a quelle di Dicembre. Consultando internet mi sono però accorto che in realtà la replica da me attesa si era probabilmente già verificata, infatti il 4 Marzo scorso fra l'Emilia Romagna e la Toscana si sono avute alcune scosse di magnitudo 1,9. Avevo così accontonato la bozza. Ora ho però pensato di pubblicarla ugualmente, poichè il contenuto potrebbe comunque risultare interessante. Logicamente ho eliminato l'introduzione, che è quella che ho già sintetizzato e ho leggermente modificato la conclusione.
Esaminiamo, molto brevemente la causa dei sismi. Si tratta di scuotimenti bruschi, forti e prolungati della crosta terrestre, i quali hanno origine nella litosfera, che è l'involucro più esterno della crosta stessa. Il punto in cui si originano (situato nel sottosuolo) è detto ipocentro, da esso le onde sismiche si estendono a raggiera verso le aree circostanti, con un raggio più o meno ampio. Il punto in superficie, posto esattamente al di sopra dell'ipocentro, è detto epicentro.
Esistono essenzialmente due tipi di sismi: quelli causati dalla presenza di faglie e quelli collegati ad attività vulcanica. Questi ultimi, detti appunto terremoti vulcanici, hanno luogo nelle vicinanze dei vulcani attivi e son dovuti a delle fratture della roccia, causate dalla spinta dei gas presenti nel sottosuolo, quegli stessi che danno luogo all'eruzione vulcanica. Le zone situate nelle vicinanze dei vulcani sono dunque zone a rischio di terremoto (zone sismiche).
I terremoti più comuni sono i terremoti tettonici dovuti alla formazione di faglie. Le rocce presenti nella litosfera sono soggetti, per varie cause, a continue pressioni, le quali producono delle deformazioni elastiche della roccia stessa e possono finire per generare dei distacchi, con la conseguente formazione di blocchi distinti, separati da una superficie, detta superficie di discontinuità. In certi casi l'energia accumulata viene consumata interamente nella deformazione e nella frammentazione della roccia, in tal caso i due blocchi rimangono immobili nella posizione originaria; si parla allora di frattura. In altri casi, l'energia accumulata è più forte, per cui una parte di essa si consuma durante la deformazione elastica e la frantumazione della roccia, mentre la parte eccedente dà luogo a un movimento dei blocchi lungo la superficie di discontinuità. Si dice allora che si è originata una faglia.
Se la liberazione di energia avviene in modo lento e prolungato non si ha alcun effetto rilevante, se invece avviene in modo forte e repentino, il moto dei blocchi, all'interno della faglia, sarà tale da generare un terremoto. Quando gran parte dell'energia si sarà consumata, prevarrà l'attrito fra le rocce e il movimento fra i blocchi si arresterà. La faglia continuerà però ad essere presente e da quel momento in poi tornerà ad accumularsi nuova energia. Ogni volta che l'energia diviene tale da superare l'attrito si scatena un nuovo terremoto. In genere quanto più lungo è il tempo trascorso dall'ultimo sisma, maggiore è l'energia accumulata e più forte è il nuovo terremoto. Le zone dove è presente una faglia, sono perciò zone a rischio e vengono segnate sulla cartina delle zone sismiche.
Veniamo ora alle osservazioni personali, frutto della mia stessa esperienza. Il primo terremoto che ho avuto modo di seguire per televisione con una certa attenzione è stato quello del Friuli Venezia Giulia del 6 Maggio 1976. In quell’occasione ebbi modo d’imparare che esiste una prima scossa molto forte a cui fanno seguito numerose altre scosse dette di assestamento, d’intensità progressivamente inferiore. Nel settembre successivo (quando tutto sembrava ormai finito) una nuova scossa di forte intensità colpì il Friuli seminando nuovamente il panico, ma con molti meno danni della prima. Nel periodo successivo seguirono altre scosse d’intensità molto minore ed infine l’attività sismica cessò del tutto. Il 23 Novembre 1980 un terremoto di magnitudo superiore colpì l’Irpinia, provocando ingenti danni e un altissimo numero di vittime. In quell’occasione ero personalmente presente in quella zona in quanto mi trovavo a Napoli per motivi di studio. Alla prima terribile scossa ne seguirono numerose altre, alcune delle quali molto forti, con la gente che tornava a riversarsi per le strade e preferiva dormire fuori. Le persone non credevano più a quello che sentivano dire alla TV e le sentivo mormorare così: “Dicono che sono scosse di assestamento…ma sempre si assesta…?” Per di più gli esperti continuavano a dire che le scosse sarebbero state via via più leggere, invece, dopo una settimana si ebbe una scossa più forte delle altre. Io riflettevo sull’accaduto e giunsi a una conclusione: le scosse successive alla prima sono d’intensità progressivamente minore, ma il loro andamento non è regolare, per cui ogni tanto se ne può avere una più forte delle altre. E’ come una linea che va a complessivamente a scendere ma ogni tanto presenta delle oscillazioni verso l’alto. Circa tre mesi dopo, mentre ero a Gallipoli, una nuova scossa di terremoto seminò nuovamente il panico nell’Irpinia. Nel periodo seguente seguirono altre scosse di minore entità, poi la parentesi fu completamente chiusa. Mi ricordai allora di quanto era accaduto nel Friuli alcuni anni prima e arrivai ad un'altra conclusione. Quando si verica un terremoto, seguono delle scosse di assestamento, con le modalità prima spiegate, che possono durare anche più di una settimana, poi, quando nessuno ci pensa più, dopo alcuni mesi giunge una nuova scossa di rilevante entità. Per un certo periodo la zona sembra non avere pace, poi tutto passa. I terremoti seguenti hanno confermato l’andamento da me ipotizzato, compreso quello di Assisi, alcuni terremoti all’estero, e persino il devastante tsunami del 2004. In quell’occasione, dopo il disastro avvenuto il giorno di S. Stefano, si ebbe una replica proprio il giorno di Pasquetta, sebbene con effetti molto minori.
Secondo il testo di geologia da me usato per preparare l'esame universitario, le cose sembrerebbero tuttavia stare in modo un po' diverso. La casistica includerebbe infatti quattro diverse dinamiche dei terremoti. Il tipo di terremoto più comune è quello in cui si ha una scossa principale, preceduta da piccole scosse premonitrici e seguita da numerose repliche (scosse di assestamento). Un secondo tipo di terremoto è quello in cui mancano le scosse premonitrici: esso si scatena improvvisamente ed è seguito da repliche. Un terzo tipo di terremoto è quello caratterizzato da un lungo susseguirsi di scosse che non raggiungono mai rilevante entità e sono intervallate da scosse ancora più deboli. Infine l'ultimo caso è quello in cui (come nel caso del Friuli) si verificano due terremoti a distanza di alcuni mesi, ciascuno con le sue scosse premonitrici e le sue repliche. Il secondo terremoto pur essendo collegato alla stessa causa che ha provocato il primo ha un epicentro vicino, ma non coincidente, con quello del primo (V. Pompeo Casati, introduzione alla geologia, vol. I).
Dunque la replica tre- quattro mesi dopo, da me ipotizzata, avverrebbe solo in certi terremoti. Come mai allora in tutti i casi da me osservati tale replica, c'è sempre stata, sia pure a volte in forma molto lieve? Rileggendo in questi giorni il testo mi sono accorto che in realtà la discordanza fra me e il Casati non esiste; infatti più avanti si legge che, la previsione del secondo terremoto (quando questo avviene) è difficile, poichè le scosse premonitrici possono essere scambiate per repliche del terremoto precedente. Ciò significa che, anche quando non si verifica un nuovo terremoto (con epicentro leggermente diverso), a distanza di alcuni mesi vi sono comunque delle repliche collegate al primo terremoto. E' immaginabile che esse siano tanto più forti quanto più forte è stato il terremoto di alcuni mesi prima; ad esempio in Campania furono abbastanza forti da spingere la gente in strada, mentre in altri casi se n'è fatto solo un accennno nei notiziari. Anche se in forma lieve tali repliche giungono però immancabilmente e si sono puntualmente verificate anche stavolta, anche se io me ne sono accorto solo consultando internet.
Essendoci già state, ritengo che non si debba più temere, salvo che non siamo nel temuto caso del terremoto doppio ed esse siano delle scosse premonitrici, ma spero di no!

venerdì 6 marzo 2009

Un Manè da record.....come il tempo

La soluzione era dunque Colla - Collina, la spiegazionea a questo punto apparirà lampante.
Manè ha fatto ancora una volta centro ed è lui il campione del momento, il concorrente da battere.
Colgo l'occasione per segnalare un altro fatto da record: il mio barometro (a Gallipoli) questa mattina, mentre imperversa il maltempo, segna una pressione di 984 hPa. In tanti anni non mi era capitato quasi mai di osservare un valore del genere e, comunque, è da oltre trent'anni che non accadeva: sembra di essere nella Scandinavia. Anche con l'arrivo di Marzo, continua dunque il maltempo: vedremo come andrà a finire.
Ciao e spero a presto

mercoledì 4 marzo 2009

Riprendiamo a giocare...

Gli enigmisti stavano probabilmente aspettando un nuovo indovinello. Come promesso, vi propongo un altro "falso diminutivo". Chi non conoscesse il gioco può trovare la spiegazione nell'ultimo test da me proposto.
Una donna Paziente
Rimane ferma lì
eppure non si lagna,
ma di sicuro
non è una montagna.
Come al solito l'autore sono io, ma stavolta non so dirvi se sia facile o difficile... dipende da chi gioca...
Prossimamente tratterò altri argomenti, ma ora datevi da fare...
Buon Divertimento