Che ora è...nel mondo?

venerdì 28 novembre 2008

Zecchino d'oro: quanta nostalgia!

Domani sera gran finale del 51° Zecchino d’oro. Uno spettacolo che si è rimodernato e arricchito, andando al passo con i tempi, ma che non ha perso il fascino e la magia che continuano ad incantare grandi e piccini. A me piace però ricordarlo in bianco e nero, quando io, bambino, contavo dapprima i giorni, poi le ore che mancavano al suo inizio; quando Cino Tortorella era davvero Mago Zurlì, quando i testi delle canzoni rispecchiavano l’ingenuità dei bambini del tempo e la musica seguiva anch’essa lo stile dei canti infantili di allora. Ripenso ancora a “Quarantaquattro gatti”, “Per un ditino nel telefono”, “Il caffè della Peppina”. Testi forse meno impegnati, ma non certo meno divertenti di quelli di oggi, anzi… Ricordo ad es. “Volevo un gatto nero”, dove la protagonista racconta di aver stipulato un contratto verbale con la sua amica: avrebbe donato a lei numerosi animali (fra cui elefante, giraffa, coccodrillo) pur di avere in cambio un gatto nero; avendo però ricevuto un gatto bianco, dopo aver minacciato di non giocare più con lei, conclude dicendo: “Insomma nero o bianco, il gatto me lo tengo e non do niente a te!”. Altre canzoni sono rappresentative dell’epoca, come “La minicoda” (per tutti i gatti è sempre di moda), cantata da due bambine in minigonna e “Tippy il coniglietto hippy”, vincitrice del 1969, quando si andava affermando in Italia la moda hippy. Ricordo che allora lo Zecchino d’oro si svolgeva in Marzo (intorno a S. Giuseppe), nell’arco di tre sole serate, dal Venerdì alla Domenica. Cino Tortorella che, nel 1959, ne era stato l’ideatore, lo presentava nei panni del Mago Zurlì, personaggio importato dalla trasmissione “Mago Zurlì il mago del Giovedì” e indossava calzamaglia, mantello e brillantini in testa, mentre in mano reggeva la sua magica bacchetta. Le sue garbate interviste ai bambini, così ricche di battute, facevano divertire gli spettatori adulti.
Egli era spesso affiancato dall’attore e doppiatore Peppino Mazzullo, nei panni di Richetto, scolaro discolo e somaro, che pretendeva di partecipare alla gara canora e, quando finalmente gli riusciva di cantare, si esibiva immancabilmente nella canzone “Un passerotto”. E’ stato il precursore di Riccardino, presentato da Arbore in “Quelli della notte”.
A Peppino Mazzullo si deve anche la voce di Topo Gigio, altro simbolo dello Zecchino d’oro che per anni ci ha deliziato con il suo simpatico siparietto. Fu sfruttato anche dalla Carrà nel corso di canzonissima 1974-75 (l’ultima canzonisima). Naturalmente non possiamo dimenticare Mariele Ventre, che nel 1995 ci ha lasciati; per anni ha dato anima e voce al “Piccolo coro dell’Antoniano”, che tuttora è parte integrante dello spettacolo.
Vi ha fatto parte Cristina D’Avena (la cantante del Walzer del moscerino) prima di diventare cantante affermata di canzoni per bambini e di sigle televisive. Naturalmente, in passato l’orchestra era rigorosamente dal vivo e ricordo che era diretta dal Maestro Bussoli. Infine mi piace ricordare quando ciascun bambino in gara, arrivava a bordo di un mezzo di trasporto (un anno in auto, un altro, in barca a vela, ecc.); io, bambino provavo a immaginare quale mezzo di locomozione sarebbe stato usato quell’anno. Poi, quando lo Zecchino d’oro finiva, acquistavo quei giornaletti che riportavano i testi delle canzoni e provavo a impararle e a ricantarle. Così con mia sorella e i miei cugini organizzavamo in casa un nostro Zecchino d’oro.
Vi ho così raccontato un po’ della storia di questa manifestazione, così come appare dei miei ricordi, ognuno ovviamente avrà i suoi. Abbandoniamoci allora alla fantasia e, tornando bambini, godiamoci questa serata finale.

mercoledì 26 novembre 2008

Un brindisi fra amici


Brindiamo inanzitutto all'Inter, che, pur deludendo e perdendo 0-1 con il Panathinaikos, è già da questa sera qualificata agli ottavi. La Roma, pur vincendo e comandando la classifica non lo è ancora, ma lo sarà senz'altro dopo il prossimo incontro, nel quale le basterà pareggiare in casa.
Chi mi conosce, o è assiduo lettore del blog, sa bene che tifo Milan (oltre che Gallipoli), ma sa nche che in campo internazionale faccio il tifo per tutte le italiane e sprono sempre gli altri a fare altrettanto. E' tanto bello brindare insieme, tutti noi italiani, e questa sera lo farei ancora più volentieri se fra le qualificate ci fosse anche la Fiorentina.
Questa sera c'è anche un altro motivo per brindare: la nostra famiglia si allarga! Dopo Manè e Cesare, anche Monica e Passocorto son venuti a trovarci, come potete vedere dagli ultimi commenti. Purtroppo la soluzione al test non è arrivata. Caro Passocorto, è inutile cercare di forzare la mentalità dei personaggi degli indovinelli, non si fanno corrompere neppure se li minacci a mano armata: chi mente continua a mentire, chi è sincero continua a dire la verità e chi è ambiguo continua a rispondere in modo del tutto casuale. Quanto meno ci danno un esempio di coerenza! Detto però fra noi: l'indovinello è proibitivo per chiunque, non a caso nessun altro ha provato a rispondere. ... A proposito... mi chiedo che fine abbia fatto Frafbi, che rispondeva immediatamente a qualunque ora. Alcuni mesi fa dicevo che bisognava parlare piano per non svegliarlo, ora bisogna gridare per farlo uscire dal letargo (esiste anche quello estivo, che s'interrompe d'inverno): Francescooo dove seiii, svegliaaa.
Presentando Monica e Passocorto, introduco il sito di cui fanno parte e che ho avuto modo di conoscere in questi ultimi giorni: è un sito divertentissimo, dove s'incontrano persone simpatiche e cordiali come Passocorto, Monica e tante altre. Lì si gioca tutto il giorno, con indovinelli e passatempi adatti a tutti, così, mentre si è soli davanti al computer, sembra di essere in grande compagnia: provare per credere. Per questo ho aggiunto il link fra i miei preferiti; lo trovate nella colonna a destra: La Grotta Azzurra. Brindiamo anche a questo!
In quanto al mio ultimo enigma, penso che per indovinarlo servirà il prof. Odifreddi. Perciò, per sdrammatizzare un po,' ve ne pubblico un altro in dialetto gallipolino...Niente paura se venite dal nord: subito dopo pubblicherò la traduzione!
Ventre cu ventre,
la manu 'nculu sempre.
Intra la spaccazza tua
mintu nu picca te carne mia.
Ah ....ah... ah ..... Ah... ah ... ah ...
Ed ecco la traduzione:
Ventre con ventre,
la mano sul culo sempre.
Nella fessura tua
metto un po' di carne mia.
La risata può tradurla ciascuno nel suo dialetto!
Ciao a tutti, Buon divertimento!

martedì 25 novembre 2008

Ultimo enigma: un tentativo a vuoto!

Salve Passocorto, è un vero piacere incontrarti dalle mie parti! Mi spiace solo non poterti dire: Evvai!!!
In effetti il problema è un po' difficile e, siccome quesiti come questi potrebbero avere più d'una soluzione, mi son dovuto fermare un po' a pensarci prima di risponderti. Mi sembra però evidente che la risposta non è esatta. Tu dici che basta fare ad uno, preso a caso (es. a), le seguenti tre domande: "Tu dici sempre la verità?", "Il tuo amico B dice sempre la verità?", "Il tuo amico C dice sempre la verità?" Così facendo ritieni di poter stabilire chi sia il sincero. (V. commento al post "Che gente ambigua!!!"). Innanzitutto non basta sapere chi è il sincero, occorre individuare anche il mentitore e l'ambiguo. Per di più non si riuscirebbe a stabilire neppure chi sia il sincero.
In realtà, seguendo il tuo sistema, accadrebbe quanto di seguito vado a esporre e invito te stesso e gli altri a seguirmi nel ragionamento.
Se l'individuo scelto è il sincero, risponderà alla prima domanda e NO ad entrambe le altre. Se l'individuo scelto è il mentitore, risponderà alla prima domanda, mentre risponderà un e un No alle altre due. Se infine è l'ambiguo si potrà avere qualunque sequenza di risposte, comprese quelle appena citate. In nessun caso saremmo in grado di capire la verità. Se infatti la sequenza fosse "Si, No, No" (primo caso), noi non saremmo in grado di dire se abbiamo a che fare con il sincero o con l'ambiguo. Analogamente, se la risposta fosse "Sì alla prima e un Sì e un No alle altre due" (secondo caso), non saremmo in grado di dire se abbiamo a che fare con il mentitore o con l'ambiguo. Se infine avessimo una sequenza di risposte diversa dalle prime due (terzo caso), saremmo certi di aver a che fare con l'ambiguo, ma proprio perchè è ambiguo, non potremmo dedurre nulla dalle sue due ultime risposte, per cui non sapremmo dire chi è il sincero e chi è il mentitore. Spero di essere stato chiaro!
Il gioco è dunque ancora aperto.
Grazie Passocorto per la partecipazione: riprovaci! E anche a tutti gli altri: provateci!
Ciao e a presto

venerdì 21 novembre 2008

Al sud prove generali d'inverno!

Paperinik lancia l'allarme: dopo le pioggie e il freddo al nord, il barometro è in rapida discesa anche al sud (circa 10 hPa in circa 18 h.). Questo fa pensare all'arrivo di pioggia, vento forte(maestrale o tramontana) e freddo, anche sulle regioni meridionali (naturalmente mare agitato); in una parola: prove d'inverno! La situazione mi è già chiara dalla situazione barometrica, ma ho anche consultato la mappa delle isobare e, per completezza, ve la pubblico.

Anticiclone confinato sull'Atllantico e bassa pressione altrove, in particolare da noi.

Approfitto per ricordarvi che l'ultimo test è ancora in attesa di soluzione. Datevi da fare!

martedì 18 novembre 2008

Che gente ambigua!!!

Vi propongo un nuovo test!
Ho davanti a me tre uomini: uno dice sempre la verità, uno mente sempre e l’altro si comporta in modo ambiguo ( alcune volte dice la verità, altre volte mente, come la grande maggioranza di persone al mondo). Io non so chi sia il sincero, chi sia il bugiardo e chi sia l’ambiguo, ma essi si conoscono molto bene fra di loro. Ho la possibilità di formulare un totale di 3 domande, alle quali si può rispondere solo con un sì o con un no, scegliendo di volta in volta a quale dei tre individui rivolgermi. Come farò per scoprire la peculiarità di ciascuno di essi?
Il test non è dei più facili, ma cercate di rispondere. E mi raccomando : “Non siate ambigui!!!”.

lunedì 10 novembre 2008

Il nostro blog è internazionale ma resto nel popolare!

Il nostro blog sta diventando sempre più frequentato; voi non ve ne accorgete, ma Paperinik, che tiene tutto sotto controllo, si accorge che, di tanto in tanto, sotto i post più vecchi appare qualche commento. Oggi mi è pervenuto persino un commento in inglese, scritto da un visitatore straniero e qualche mese fa ricevetti il ringraziamento di Claudia Russo (la miss mondo Italia eletta a Gallipoli lo scorso Giugno) per il post da me pubblicato prima della sua vittoria. Questo fatto m’incoraggia a proseguire e a rendere il blog sempre più interessante. Ora però rimaniamo con i piedi per terra, piantati nelle nostre tradizioni.

Domani ricorre S. Martino, una festa molto sentita soprattutto al sud, in occasione della quale si organizzano prelibate cene in famiglia o fra amici e si beve il vino novello, spesso anche abusandone (a S. Martino può essere consentito anche questo, a patto però che non si debba guidare). La leggenda di S. Martino la conoscete tutti; da essa deriva il proverbio: “L’estate di S. Martino dura tre giorni e un pochino”, che quest’anno si sta avverando grazie all’azione di un'alta pressione, che guarda caso, dopo circa tre giorni incomincia ora a cedere. Io preferisco raccontarvi una nostra leggenda locale, tratta, ancora una volta, dal calendario in vernacolo “Cantu te caddhuzzu” del 2003. Stavolta vi risparmio la traduzione, pubblicandola direttamente in Italiano. Del resto, continuando di questo passo, penso che per farmi capire da tutti, non basterà neppure l’italiano ma dovrò usare l’inglese o l’esperanto.

La paglia di S. Martino
Chissà quante volte, guardando il cielo estivo, avrete notato un lungo alone bianco che taglia il cielo da levante a ponente e si sposta nel cielo seguendo il moto della luna e delle stelle. Per gli scienziati quella è la Via Lattea, formata da miliardi di stelle, ma per la gente comune (specie per noi gallipolini) è la “paglia di S. Martino”.
S. Martino nacque a Taviano (provincia di Lecce), ma dopo la morte degli altri parenti, abbandonò sua madre e partì lontano. Per anni visse da dissoluto, derubando gli altri, e si macchiò persino le mani di sangue. Alla fine però si pentì e volle cambiare vita. Andò allora a confessarsi e, piangendo, raccontò al prete tutto il male che aveva commesso. Da allora in poi non fece più alcun peccato ma solo opere buone. Prima di morire, tuttavia, si ricordò che, fra i tanti peccati, ce n’era uno che aveva scordato di confessare. Una volta aveva rubato della paglia per andarla a rivendere altrove, ma per la fretta di fuggire ne aveva disseminata una parte lungo il tragitto. Pregò allora Iddio che gli perdonasse anche quest’ultimo peccato e trasportasse in cielo la paglia che aveva sparso per la campagna, affinché fosse d’aiuto per tutti coloro che, come lui, voglio ritornare sulla retta via. Il Signore lo esaudì ed insieme alla sua anima trascinò in cielo quei residui di paglia, facendoli risplendere fra le costellazioni. Da allora i pescatori e i contadini, osservando la posizione della “paglia di S. Martino”, sono in grado d’indicare l’ora e il punto in cui si trovano e così non smarriscono mai la strada.

Il mio consiglio vuole essere questo: apriamoci ai contatti con tutto il mondo ma non dimentichiamo le nostre radici e le nostre tradizioni. Sperando che la leggenda sia piaciuta, auguro a tutti Buon S. Martino!

mercoledì 5 novembre 2008

Certooo... che è cerchio!!!

A differenza di Manè, che si è costituito, non so ancora chi sia Cesare (se uno che mi conosce o un visitatore occasionale), ma è la seconda volta che indovina. La parola è appunto "cerchio", come si legge nel commento. Vediamo la spiegazione:
1) Si dice: "Un colpo alla botte e un colpo al cerchio"
2) Avere un cerchio alla testa
3) In geometria, la corona è una parte del cerchio
4) Il cerchio è una figura geometrica
5) Il cerchio di fuoco
Complimenti a Cesare e alla prossima

lunedì 3 novembre 2008

Un nuovo quiz: chi lo risolverà?

Sono contento che ora i nostri quiz non hanno più un vincitore scontato e, visto che i test attirano i visitatori, penso sia ora di proporvene un altro.
Vi propongo il gioco finale della trasmisione di Rai1"L'Eredità", noto con il nome di ghigliottina; naturalmente gli indizi sono stati ideati da me. Per chi non conoscesse il gioco, spiego di che si tratta. Sono elencate 5 parole (indizi), apparentemente indipendenti una dall'altra, ma in relatà collegabili tutte ad una sesta parola, si tratta appunto d'indovinare qual è questa parola. I 5 indizi sono i seguenti:
Botte
Testa
Corona
Figura
Fuoco
Buon divertimento!
Intanto negli USA stanno per avere luogo le votazioni per il nuovo presidente e io non posso esimermi dal fare una previsione.
Vincerà il candidato dei democratici Barack Obama!